Questa mattina in Campidoglio si è celebrato il matrimonio tra il regista Fausto Brizzi e l’ex atleta olimpionica Silvia Salis, una delle tante nozze celebrate in periodo di pandemia e dunque accompagnate da tantissime protezioni. Entrambi sfoggiavano un’ampia mascherina di plexiglass trasparente. Ad officiare le nozze nella Sala Rossa adiacente ai Musei Capitolini è stato l’assessore allo Sport Daniele Frongia (in mascherina chirurgica), mentre all’interno della sala erano presenti solamente una decina di familiari stretti più i quattro testimoni della coppia, Sole Tonnini (aiuto regista di Brizzi) e Luciana Tandonfelli (montatrice) da parte di lui e Gabriele Della Casa (amico dentista) e Federico Apolloni (campione di lancio del disco) da parte di lei.
Ad aspettare lo sposo per una ventina di minuti seduta in macchina fuori del porticato è stata Silvia, sportiva e sorridente con i il bouquet di fiori in mano. E quando alle 12,25 è stata accompagnata all’altare, Fausto le ha fatto il baciamano senza togliere la protezione in plexiglass. Mano nella mano fino al momento del sì, i due sposi si sono infine scambiati gli anelli d’oro, prendendoli da una teca dove erano poggiati su una rosa bianca.
L’abito di Silvia era a dir poco stupendo, e risaltava il suo splendido fisico da atleta. Pizzo bianco con ampia scollatura sulla schiena e il tatuaggio dei 5 cerchi olimpici sul collo ben visibili grazie ai biondi capelli raccolti da nastri, dalla sua altezza di un metro e ottanta e con il tacco di dieci centimetri, svettava su Fausto. Ad accompagnare e suggellare la cerimonia è stata la canzone “E la vita la vita” di Enzo Jannacci, un messaggio positivo di rivincita dopo tante turbolenze e sconfitte, proprio come quelle subite da Fausto Brizzi, rimasto clamorosamente coinvolto nello scandalo di molestie sessuali nel 2016, poi prosciolto.