Anche Raffaella Carrà ha voluto ricordare Diego Armando Maradona. Dopo un omaggio su Twitter, la conduttrice ha svelato al Messaggero come era nata la loro amicizia. “La prima volta è venuto lui da me ed è pure finito in prigione. Io cantavo in una grande arena a Buenos Aires. Era il 1979. Lui avrà avuto 18 anni. L’arena era piena, non c’era più posto, ma lui tentò comunque di entrare per ascoltarmi. Disse ai poliziotti: ‘Non sapete chi sono io!’. Lessi questa storia il giorno dopo sul Clarin. Per colpa mia Diego aveva passato la notte in guardina”. Quello fu solo il preludio di tanti altri incontri tra Raffaella e Diego: il più iconico resta quello del 1998, quando a Carramba! Maradona incontrò i compagni di squadra del Napoli.
La Carrà ha poi rivelato che era da molto che lei e Diego non si sentivano. A fine ottobre un amico dalla Spagna le ha chiesto se volesse inviargli un video per il suo compleanno. Di solito non le piace fare queste cose, eppure per lui l’ha fatto. Ha indossato la maglietta dell’Argentina che lui mi aveva regalato e gli ho mandato gli auguri. È stato come averlo salutato, ha spiegato Raffaella Carrà. “Sono commossa dalla reazione di Napoli. È straordinario vedere l’amore della città verso di lui.” Per i napoletani Diego non è morto, resta nel loro Dna, sarà per sempre vivo, per i figli dei figli. Lui ha amato Napoli tantissimo e si è fatto amare. Le raccontava che quando abitava in città con Claudia e le bambine, anche se viveva a un piano alto, c’era sempre qualcuno che cercava di arrampicarsi per salutarlo. Aveva sempre fan intorno, ma lui non si arrabbiava. “Era sorpreso di questo amore pazzesco. Ammiro Napoli per l’amore che sa dare: un amore che non svanirà mai”, ha concluso la showgirl.