Durante la penultima serata del festival è andato in onda uno degli spettacoli messi in scena da Achille Lauro, durante il quale il cantante si impegnava ad impersonificare il punk rock. Appena sceso dalle scale, Achille ha baciato il suo amico e producer Boss Doms, che per l’occasione stava suonando la chitarra. Poi, ad un certo punto della performance, il fattaccio che ha fatto indignare il vescovo.
Lo showman siciliano Rosario Fiorello, si è unito sul palco presentandosi in un vestito tutto nero, con smalto abbinato e perfino una corona di spine del medesimo colore. Proprio questa allusione pseudo-religiosa ha scatenato l’ira del vescovo di Sanremo, mons. Antonio Suetta. Suetta parla di offese rivolte a Nostro Signore, alla Beata Vergine Maria e ai santi, “perpetrate mediante un servizio pubblico e nel sacro tempo di Quaresima”. Sul premio attribuito a Fiorello inoltre, ha aggiunto di trovare che non rappresenti gran parte di cittadinanza, o almeno quella piccola minoranza ancora legata ad un certo modo di intendere la fede.
Una presa di posizione molto forte che però non ha trovato appoggi nel pubblico e nel mondo della fede, sono infatti pochi quelli che hanno trovato le esibizioni ed i look dei protagonisti fastidiosi, i più hanno apprezzato la visione di un festival senza barriere e libero dalle imposizioni vetuste della morale cristiana.