Focolaio nazionale: com’è possibile che con i protocolli rigidi ben 15 persone tra dirigenti e calciatori si sono presi il virus?
La doppia trasferta della Nazionale di Roberto Mancini in Bulgaria e Lituania ha dato degli ottimi risultati dal punto di vista meramente sportivo. Gli azzurri hanno vinto entrambi gli incontri mettendosi in una posizione favorevole nel girone di qualificazione per il mondiale e continuando la striscia positiva avviata da Mancini da quando è commissario tecnico. L’epilogo della trasferta, tuttavia, è stato meno positivo.
Al ritorno da Vilnius, infatti, si è scoperto che 15 persone del gruppo azzurro avevano contratto il Covid. Tra loro anche Daniele De Rossi che, tra tutti, è stato quello che ha avuto le conseguenze peggiori, visto che è finito ricoverato allo Spallanzani ed ha avuto bisogno dell’ausilio dell’ossigeno. La foto in cui si mostra con la mascherina in volto ha tenuto con il fiato sospeso gli italiani.
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Focolaio Nazionale, l’ipotesi bomba di Dagospia
Dopo l’accaduto un po’ tutti si sono chiesti come sia stato possibile un focolaio all’interno del gruppo azzurro. Le trasferte delle nazionali, infatti, sono gestite secondo protocolli rigidi: sia i giocatori che lo staff tecnico vengono monitorati costantemente ed è impedito loro di avere contatti esterni al gruppo. Certo si passa per aeroporti, centri di allenamento, hotel e spogliatoi, dunque è possibile che il contagio sia avvenuto in uno di questi luoghi. D’altronde, visto la vicinanza tra tutti in quei giorni, basta che uno solo prenda il contagio.
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Sulla questione Dagospia ha un’ipotesi leggermente differente. Il sito di gossip, infatti, suggerisce che il focolaio possa essere stato innescato da una licenza di troppo presa dai due dirigenti contagiati. Pare infatti che siano stati loro i primi a manifestare i sintomi. A tal proposito il sito scrive: “I sospetti si sono appuntati sui comportamenti leggeri di qualche dirigente Figc. Magari tra Sofia e Vilnius un membro della spedizione azzurra ha approfittato di qualche ora di ‘libera uscita’ per passare una notte allegra? Ah, saperlo…”.