Molestie sui mezzi pubblici, la lettera di denuncia partita da Genova

Molestie sessuali sui mezzi di trasporto pubblico: la Liguria ha deciso di avviare un tavolo di lavoro urgente grazie alla lettera diventata virale sui social.

Lo scorso 30 marzo a Genova è avvenuto l’ennesimo episodio di molestia sessuale a bordo di un mezzo del trasporto pubblico AMT. Verso le 09:30 del mattino, in zona Fanti d’Italia, una ragazza di 23 anni è scappata dall’autobus con cui si stava recando a lavoro dopo che un uomo ha iniziato a masturbarsi davanti a lei. Una volta scesa dal mezzo, Kimberly (questo il nome della protagonista dell’orribile vicenda) ha notato che lo stesso uomo aveva iniziato a seguirla. Appena lui è entrato all’interno di un bar poco distante lei è tornata indietro, e ha chiesto aiuto a tre autisti AMT Genova fermi nei pressi del capolinea dell’autobus linea 7. Non c’è stata nessuna risposta se non quella di chiamare i Carabinieri per sporgere denuncia, consiglio che Kimberly ha deciso di ascoltare. Ma il coraggio di aver deciso di sporgere denuncia non è stato ripagato come avrebbe dovuto: in Caserma, infatti, il carabiniere incaricato di accogliere la storia di Kimberly ha deciso di commentare l’accaduto dicendole “Oh, poverina. Però posso permettermi di farle un complimento? Lei è davvero una bella ragazza”.

Molestie sessuali a bordo dei mezzi di trasporto pubblico, la lettera di Benedetta Castellaro arriva in Consiglio Regionale

L’episodio avvenuto a bordo dell’autobus e il commento del carabiniere sono state le gocce che hanno fatto traboccare un vaso pieno di storie orribili. A sostegno di Kimberly è intervenuta la sua migliore amica di tutta la vita, Benedetta Castellaro, che ha scritto una lunga lettera di denuncia indirizzata al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e al sindaco della città di Genova, Marco Bucci.

 

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“Le testimonianze che ho riportato in questa lettera sono solo sei, ma in poche ore ne ho raccolte più di venti. Io, una sconosciuta, da sola con i suoi profili social seguiti da un pugno di gente, ho raccolto ventuno denunce in mezza giornata. Ho ascoltato e letto più di ventuno racconti, ho offerto il mio sostegno, non ho chiesto come fossero vestite quel giorno. Non ho detto a nessuna “Consolati, sei una bella ragazza”. Se io ho fatto questo, cosa potete fare voi? ha scritto Benedetta Castellaro, nella lettera che potete leggere nel post di Instagram riportato.

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La lettera è stata portata in consiglio Comunale da Cristina Lodi, consigliera PD, appoggiata da Maria Tini (M5S) e Gianni Crivello (Lista Crivello). Pochi giorni dopo anche Pippo Rossetti (PD) ha portato la stessa lettera in consiglio regionale. Benedetta Castellaro ha scritto sul suo profilo Instagram: “Questo pomeriggio la Giunta Regionale e il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti hanno promesso di impegnarsi per l’attivazione di un tavolo di lavoro urgente tra Regione, centri antiviolenza, Ufficio Scolastico Regionale, Università , forze dell’ordine e organizzazioni sindacali con l’obiettivo di programmare azioni di sensibilizzazione e formazione rivolte a tutta la cittadinanza ligure, per riconoscere, affrontare e superare le situazioni di molestie che le donne sono costrette a subire quotidianamente”. Oggi, dunque, non resta che aspettare l’effettiva istituzione di quanto promesso.

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