Lo strappo dei club firmatari della SuperLega mette a rischio il mondo del calcio finora conosciuto, compresa la Champions League.
Prima che venisse apposta la firma al progetto, però, i presidenti delle squadre che lavorano alla creazione della SuperLega si sono defilati e ieri a mezzanotte hanno annunciato la nascita del torneo per le superpotenze del calcio. Al momento hanno firmato sei club inglesi (Chelsea, Manchester United, Mancester City, Arsenal, Tottenham e Liverpool) tre spagnole (Real Madrid, Atletico Madrid e Barcellona) e tre italiane (Juventus, Inter e Milan). All’appello delle 15 squadre fondatrici mancano Bayern Monaco e PSG, le due superpotenze che per il momento si sono opposte ad un campionato europeo che rischia di spaccare il mondo del calcio e rendere inutili coppe nazionali, campionati, e competizioni europee.
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I separatisti hanno cercato l’appoggio dell’Uefa e della Fifa per rendere la nuova lega ufficiale e continuare a far parte sia dei campionati nazionali che delle altre competizioni europee. La risposta dei due organismi, però, è stata contraria e veemente: se va avanti la costituzione della SuperLega i club firmatari si troveranno fuori da tutte le altre competizioni. Inoltre proprio l’Uefa sta imbastendo una causa legale per danni economici nei confronti delle società separatiste, in cui verrà chiesto un risarcimento di 50-60 miliardi di Euro.
La minaccia delle due federazioni calcistiche internazionali (Uefa e Eca) non ha spaventato i club, i quali si preparano ad un lungo braccio di ferro, forti della loro influenza economica e d’immagine a livello internazionale. Il blasone delle squadre firmatarie è tale che in caso di rottura con l’Uefa ci troveremmo non solo dei campionati senza le squadre che ne hanno scritto la storia, ma anche una Champions League priva dei più grandi campioni del calcio e quindi priva dell’appeal mediatico e sportivo che ha avuto fino ad oggi.
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Il rischio è quello di trovarsi con la nuova Superlega che attira tutti gli investimenti economici di televisioni e sponsor, togliendo visibilità e introiti sia alle competizioni europee tradizionali, sia ai campionati nazionali. Oltre all’aspetto economico, la nuova lega cancellerà per sempre l’aspetto sportivo che ha connotato fino ad ora la Champions, competizione nella quale partecipavano le migliori squadre della stagione precedente.
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Con una lega che presenta 15 squadre fisse, invece, vincere o perdere in campionato per le fondatrici è ininfluente. Inoltre sarebbero solo 5 le squadre che si guadagnerebbero l’accesso per meriti sportivi. Accesso meritocratico che verrebbe probabilmente eliminato nel caso in cui continui il braccio di ferro tra le squadre indipendentiste, l’Uefa e i vari campionati. A quel punto, infatti, l’accesso sarebbe concesso solo alle firmatarie.
Se la situazione dovesse rimanere quella attuale, le squadre che hanno cercato il “golpe” verrebbero immediatamente escluse dai campionati nazionali e dalle competizioni europee. Sicuramente a partire dal prossimo anno, ma c’è anche chi teme che possa avvenire anche nella stagione in corso. Un caos che rischia di distruggere il sistema calcio e di far cancellare o rendere di serie B la massima competizione europea.
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