Tante cose non tornano nel caso di Carlo Gilardi, l’anziano portato a forza in una RSA. “Lui è sano e lucido ma è trattato come un carcerato”.
Carlo Gilardi, l’anziano di 90 anni posto in una casa di riposo contro la sua volontà, è ancora una volta al centro della trasmissione ‘Le Iene‘. Dal 27 ottobre 2020 la sua vicenda ha fatto scalpore, lasciando conoscenti e parenti senza parole. Il programma Mediaset afferma che la sua amministratrice di sostegno lo avrebbe voluto mettere in una casa di riposo.
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I conoscenti dell’uomo, amatissimo da tutti, sostengono che “se lo avessero messe in carcere sarebbe stato più facile vederlo e dargli anche il sostegno di un avvocato”. L’uomo si trova ricoverato attualmente in una RSA di Lecco. A fornire l’informazione su dove sia Carlo Gilardi è stato un dipendente della stessa struttura.
Il quale fa sapere all’inviata de ‘Le Iene’, Giovanna Nina Palemieri, che l’anziano è sempre molto gentile e pure del tutto autosufficiente. Tante persone hanno chiesto informazioni sul conto del signor Carlo, sottoposto addirittura a TSO, Trattamento Sanitario Obbligatorio. Una cosa che viene riservata solamente ad individui sprovvisti delle facoltà psichiche e mentali.
Il badante del signor Gilardi afferma che la amministratrice di sostegno si era presentata con due pattuglie dei carabinieri ed una ambulanza per prelevare forzatamente l’anziano. Il quale però è sempre stato bene, lucido ed in salute a dispetto dei suoi 90 anni di età. L’amministratrice gli aveva mentito parlando di alcune visite mediche da fare.
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Carlo Gilardi, quante cose strane: a cominciare da chi cura i suoi interessi
“Ma loro non gli davano retta, l’hanno portato a forza a braccio. E la donna lo ha minacciato di fargli una puntura per sedarlo”, afferma sempre il badante. Il paese di Airuno, dove Carlo Gilardi risiede, ama l’anziano professore e poeta, che ha dato una mano a tantissime persone del posto.
A quanto risulta, la presenza dell’amministratrice di sostegno è comparsa su iniziativa di una sua sorella, convinta che l’uomo non avesse beni sufficienti per la propria sussistenza. “Ma da quando c’è questa figura, il signor Carlo non può spendere i suoi soldi ed è vincolato in ogni sua necessità”.
Da qui la volontà di sottoporlo a trasferimento forzato in una Rsa. Il signor Gilalri aveva avuto la supervisione – non gradita – anche da parte di un’altra amministratrice di sostegno, tra l’altro da lui accusata di avergli sottratto 40mila euro. Questa situazione va avanti da anni, fino a quando il 27 ottobre 2020 è avvenuto il trasferimento coatto in una casa di riposo.
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Si mobilitano i suoi parenti: “Vuole tornare a casa”
Altri due testimoni, lavoratori della stessa struttura, riferiscono che sta benissimo e che ha attuato uno sciopero della fame per protesta. “Vuole tornare a casa, eppure ringrazia per andare avanti solo a pane e acqua. Scrive lettere e poesie ogni giorno e le espone a tutti i fisioterapisti”.
Il badante ha aggiunto che l’anziano, pur essendo molto ricco, ama la povertà. Stiamo parlando di una persona umilissima, dotata di una umanità non comune a tutti. Sicuramente non a chi gli sta facendo tutto questo. I testimoni aggiungono poi che la avvocatessa che ha il compito di essere sua amministratrice di sostegno non è mai andata a trovare Carlo Gilardi.
Alcuni suoi parenti, cugini di terzo e quarto grado, per legge dovrebbero essere quanto meno interpellati sulle sorti del loro congiunto, anche per quanto riguarda il TSO subito ed il suo ricovero. “Nessuno ci ha contattati invece”. L’anziano può anche parlare con chi vuole, cosa che a quanto pare sembra negata.
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Le Iene: “Più che in una RSA sembra che stia in galera”
‘Le Iene’ si sono recati nella RSA dove il programma Mediaset ha la certezza che il Gilardi si trova. E qui la receptionist risponde con delle incongruenze. Una risposta quanto meno soddisfacente dalla struttura arriva solo dopo una mail inviata dall’avvocato dei parenti del signor Carlo.
E non si spiega perché la struttura stessa sostenga che, l’anziano, per ricevere visite o contatti di qualunque tipo, si debba per forza passare per la sua amministratrice di sostegno. “Eppure Carlo è lì da uomo libero, non è mica in un carcere”, sottolineano ‘Le Iene’. La donna fa riferimento ad un “contorno dal quale Gilardi va protetto”.
La stessa, alla domanda de ‘Le Iene’ sul perché l’anziano sia stato prelevato da casa sua, si era precedentemente trincerata dietro ad un no comment. Così come non si spiega perché mai all’anziano venga vietato in tutti i modi di avere contatti con l’esterno.
L’anziano parla finalmente con un parente GUARDA IL VIDEO
Alla minaccia di chiamare gli avvocati, amministratrice e RSA cambiano atteggiamento
Ma la stessa amministratrice, che non aveva risposto a ‘Le Iene’, aveva invece rilasciato interviste già all’indomani parlando di “necessaria tutela della persona” e che non era avvenuto alcun prelevamento forzato da parte delle autorità. Cose che però non sembrano coincidere con la realtà dei fatti.
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“Ma, proprio come la RSA, appena la amministratrice sente parlare di avvocati, cambia atteggiamento”. E finalmente avviene un contatto con uno dei suoi parenti. “Come sono andate le cose non lo so, la colpa è tutta di mia sorella Sandra che mi ha messo in questa situazione tre anni fa”. ‘Le Iene’ si occuperà ancora della vicenda.