Isabella Internò dovrà comparire in tribunale per rispondere dei gravi capi di accusa contro di lei. È la principale imputata del caso Bergamini.
Bergamini, a distanza di tanti anni si riapre il caso della morte dell’allora calciatore del Cosenza. Era il 18 novembre 1989 quando il giovane centrocampista dei silani fu trovato privo di vita in strada. Per tutto questo tempo si era sempre pensato che l’uomo potesse essere rimasto ucciso perché investito da un veicolo di passaggio.
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Poi negli ultimi anni sono sorte delle stranezze e delle incongruenze, che secondo gli inquirenti vedrebbero adesso la forte responsabilità in particolar modo di Isabella Internò. Si tratta della fidanzata dell’epoca di Denis Bergamini, con la Procura di Castrovillari che ha adesso avanzato una richiesta di rinvio a giudizio a carico della donna.
Il sospetto è che lei abbia ordito un piano per eliminare il calciatore, con la probabile compartecipazione di altri complici, ad oggi ancora ignoti. La motivazione sarebbe da individuare, secondo gli inquirenti, ad una vendetta che la Internò avrebbe voluto consumare verso il giocatore del Cosenza.
La colpa di quest’ultimo sarebbe stato l’avere deciso di troncare la loro relazione. Il decesso di Bergamini presentò sin da subito diversi aspetti ai quali non è mai stato possibile fornire delle risposte certe. Il corpo del 27enne fu trovato presso Roseto Capo Spulico, su di un tratto della locale Strada Statale 106.
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Il dibattimento in tribunale a carico di Isabella Internò è in calendario per il 2 settembre 2021. Ci sarebbe anche l’ipotesi della premeditazione e dell’avere agito per motivi futili quanto crudeli, ad accompagnare l’accusa di omicidio.
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Il calciatore sarebbe stato narcotizzato e poi soffocato con un qualche oggetto, per poi essere posto già privo di vita in strada. Il primo mezzo a transitare che l’avrebbe travolto, di notte e con scarsa visibilità, avrebbe contribuito a far maturare nelle autorità e nell’opinione pubblica la convinzione che si sarebbe trattato di una tragedia.
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Difatti un camionista che travolse il corpo dovette affrontare un processo, risultando infine innocente ed estraneo alle accuse di omicidio colposo. Una prima riapertura della vicenda risale al 2015, su sollecito della madre e della sorella di Bergamini. Anche l’ipotesi del suicidio non sembrava convincere. Ora si attende il prossimo appuntamento.
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