Il flop Superlega cambia può stravolgere certi equilibri storici del campionato italiano per Juve, Milan e Inter
C’erano una volta Milan, Inter e Juventus, i club più vincenti del calcio italiano ma anche i più rispettati. Lo storico asse economico e sociale del paese tra Torino e Milano si è spesso traslato anche nel calcio in termini di sudditanza psicologica. E se per Milano negli ultimi decenni la sudditanza dell’ambiente calcio sembra un po’ svanita rispetto agli anni d’oro dell’economia italiana, nulla di simile si può affermare per quanto riguarda il club bianconero. Stavolta, però, qualcosa potrebbe cambiare. Il flop della Superlega affievolisce le reazioni del sistema calcio ma non cancella la frattura. Intanto il calcio italiano nell’esecutivo Uefa non è più rappresentato dal club bianconero dopo le dimissioni di Andrea Agnelli. Gravina, presidente federale, è ora al suo posto.
Superlega e gli equilibri in A che possono cambiare
La Superlega è stata mal digerita dalla maggior parte dei club di serie A, oltre che dalla stessa Figc. Addirittura tre club italiani avevano chiesto l’esclusione immediata di Juve, Inter e Milan dal campionato di calcio di serie A all’indomani della diffusione del comunicato della nascita della lega dei “ricchi”. Quale sarà a questo punto il rapporto tra queste e i tre club “scissionisti”? Quanto cambierà la sudditanza psicologica verso determinati club dopo essere stati accerchiati da opinione pubblica, tifosi e istituzioni sportive e politiche? Una partita tuta da vedere e da giocare, mentre alcune tra queste si giocano anche l’accesso alla ricca Champions League.
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Milan e Juventus sono in gioco per quell’Europa che oggi si sente tradita. Ceferin e Infantino non hanno avuto parole dolci e il dietrofront non cancellerà le intenzioni avute e i comportamenti che ormai sono storia.
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