Arianna Bailo, sorella di Manuela, non si rassegna a quella che definisce una “sentenza inaccettabile”: per il killer della 35enne non si sarebbe aspettata “una pena così lieve”.
Sedici anni di carcere. Tanto vale la vita spezzata di Manuela Bailo, secondo la Corte d’appello di Brescia che ha confermato la condanna per Fabrizio Pasini. Il caso è finito su tutti i giornali: l’ex sindacalista che nell’estate del 2018 uccise la collega e amante di 35 anni, nascondendo il cadavere nelle campagne cremonesi prima di partire per due settimane in vacanza in Sardegna con moglie e figli, se la caverà con tre lustri di detenzione (sempre che nel frattempo la pena non sia ulteriormente ridotta). Per la sorella della vittima, Arianna Bailo, è una decisione inaccettabile.
L’amaro sfogo di Arianna Bailo
“È inaccettabile”, continua a ripetere Arianna Bailo. Pasini era stato condannato a 16 anni di carcere già in primo grado, perché a detta dei giudici l’omicidio non era stato premeditato. La Procura generale aveva chiesto in aula la condanna a 30 anni, contestando anche l’aggravante della premeditazione, ma la Corte d’appello non ha accolto la richiesta, confermando la condanna di primo grado.
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La sentenza è stata commentata con parole di rabbia e delusione dalla sorella della vittima, Arianna Bailo, anche perché è arrivata due giorni dopo la Giornata per l’eliminazione della violenza contro la donna: una ricorrenza che stride con la condanna a 16 anni per omicidio.
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“Come si fa a dire ad una donna di andare a denunciare? – si è domandata amaramente Arianna Bailo -. Mia sorella è stata uccisa, abbandonata in una vasca di liquami e poi lui è andato in vacanza in Sardegna con la famiglia. È inaccettabile una pena di 16 anni”. Un grido di dolore che aspetta ancora una risposta.