Il cashback è stato eliminato dal testo del Recovery Plan che tra poco l’Italia dovrà presentare alla Commissione Europea
E’ stato il concorso novità del 2021, sperimentato nell’ultimo mese del 2020, a dicembre. Il cashback, tuttavia, non è presente nel Recovery plan che l’Italia presenterà a breve alla Commissione europea. Attualmente la misura scade il 30 giugno del 2022. Tuttavia, nonostante i dati dicano che stia emergendo reddito sommerso dall’analisi dei primi mesi, per ora nel recovery non c’è traccia del proseguimento dell’iniziativa. Del resto, è noto che la misura, fortemente voluta dell’ex premier Giuseppe Conte nel suo governo bis, divide l’attuale compagine governativa. Le destre sono sfavorevoli, i 5s e il centrosinistra è a favore della misura. Del resto il governa che l’ha varata era formato da pd, 5s e Leu che difendono l’iniziativa.
Cashback, cosa può cambiare
Una parte politica ha chiesto da subito l’eliminazione dell’iniziativa. Si tratta del partito Fratelli d’Italia che, al Senato, giorni fa ha provato a bloccare subito il programma. Il cashback potrebbe, intanto, subire dei cambiamenti per il secondo semestre della misura, ossia per il periodo che va dal 1 luglio al 31 dicembre. Si valuta se tenere in vita il super cashback e come bloccare il fenomeno dei furbetti, coloro che dividono gli acquisti in più transazioni per scalare la classifica del super premio da 1500 euro. Tuttavia, sono attesi comunque dei controlli già per l’attuale premio del super cashback al fine di stanare i furbetti. Sulla tipologia di controlli nulla ancora è stato diffuso in via ufficiale.
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Nei giorni scorsi è stato ipotizzato anche lo stravolgimento dell’attuale classifica eliminando transazioni che in base ai controlli sono apparse soltanto mirate a scalare la classifica. Occhi puntati specie sui micro pagamenti, specie quelli effettuati al distributore di carburante.
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