Al Bano condivide il proprio ricordo dell’amica appena scomparsa: il suo decesso lo ha profondamente colpito.
La tragica scomparsa di Milva ha colpito profondamente il mondo dello spettacolo e gli italiani in generale. La cantate ha lasciato di sé un grande ricordo e la sua musica ha accompagnato generazioni intere. Tra chi è rimasto maggiormente colpito dalla morte dell’artista c’è anche Al Bano Carrisi, suo collega e amico. Sebben non la vedesse ormai da tanto tempo, il cantante di Cellino San Marco non mancava mai di informarsi sul suo stato di salute.
Milva, infatti, da quasi vent’anni si era ritirata dalle scene, preferendo vivere quest’ultimi anni in riservatezza. L’artista era stata colpita da una malattia che le aveva colpito la memoria e che le faceva perdere giorno dopo giorno un pezzo della sua vita. Di lei, però, non si scorderà nessuno di quelli che l’ha conosciuta e che con lei ha avuto il piacere di cantate o di scrivere qualche brano.
Al Bano, il triste ricordo dell’amica scomparsa
Raggiunto da Adn Kronos, Al Bano spiega che in quest’ultimo periodo non aveva avuto modo di vederla: “Non la vedevo da 20 anni ma sapevo tutto di lei tramite un amico comune. Milva è indimenticabile. E anche nella mia vita ha lasciato un’impronta importante. Quando mi chiamò per incidere insieme una nuova versione di ‘Io di notte’, un brano scritto da me nel 1966, ne fui onoratissimo”.
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L’ultimo incontro è stato emozionante e Al Bano lo conserva nel cuore con piacere: “Ci vedemmo l’ultima volta quando venne ospite al programma ‘Una voce nel sole’, che conducevo nel 2001 su Retequattro. Duettammo, fu una serata affascinante. Lei era una donna molto interessante, partita da umili origini e cresciuta immensamente. Una donna con una grande carica umana”.
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Una collaborazione quella tra i due artisti nata per reciproca stima, visto che quando erano più giovani e si incrociavano a Sanremo, Al Bano non aveva mai trovato il coraggio di approcciarla: “Da giovane io ero di una timidezza totale e quindi, di fronte a personaggi che ai miei occhi erano così grandi, un po’ mi nascondevo…”.