Il pugile 18enne Rashed Al -Swaisat ha perso conoscenza sul ring ed è morto dopo 10 giorni di ricovero.
Rashed Al-Swaisat non ce l’ha fatta: il pugile 18enne che ha perso conoscenza durante un incontro in Polonia è morto in ospedale. Il mondo della boxe piange ora la scomparsa di quest giovane atleta di origini giordane che si era sentito male 10 giorni fa durante il match contro Anton Winogradow.
L’ultimo saluto al giovane pugile
Nei primi due round del match disputato in Polonia, Rashed aveva subito la veemenza e l’intraprendenza dell’avversario e ricevuto diversi colpi pesanti. All’inizio del terzo round la musica non è cambiata, con l’avversario decisamente più aggressivo e rapido che lo ha colpito in continuazione, fino a farlo crollare a terra.
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L’arbitro ha subito compreso la gravità della situazione e ha chiamato il personale medico per controllare le sue condizioni di salute. Al-Swaisat era incosciente e non rispondeva alle sollecitazioni. Immediato dunque il trasferimento in ospedale. Il pugile è rimasto in coma per 10 lunghi giorni, prima di arrendersi e spirare.
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La tragica notizia si è diffusa rapidamente nel mondo della boxe e non solo. Al momento non è chiaro se il giovane pugile sia morto per i colpi subiti durante l’incontro o per l’acutizzazione di un trauma preesistente. In attesa di ulteriori chiarimenti sul suo decesso, continuano a susseguirsi i messaggi di cordoglio rivolti alla sua famiglia.
Anche il presidente dell’AIBA ha voluto porgere le proprie condoglianze per conto di tutta la federazione: “E’ con grande tristezza che abbiamo appreso della morte di Rashed Al-Swaisat pugile della Giordania, ricoverato in ospedale lo scorso 16 aprile dopo il combattimento per la AIBA YWCHs. Il nostro pensiero va alla famiglia, agli amici e ai compagni di squadra, a cui offriamo le nostre più sentite condoglianze”.