La morte di Diego Armando Maradona ha shockato il mondo, soprattutto se poteva essere evitata. Ecco la perizia che mette nei guai i medici.
I giudici che stanno indagando sulla morte di Diego Armando Maradona avevano disposto una perizia medica per capire meglio le cause della morte e se effettivamente poteva essere evitata o meno. I risultati sono davvero uno choc e possono mettere nei guai i dottori che hanno avuto in cura il Pibe de Oro nel periodo precedente alla sua dipartita, a novembre 2020. In particolare, il neurochirurgo Leopoldo Luque e la psichiatra Agustina Cosachov rischiano l’accusa di omicidio colposo e parecchi anni dietro le sbarre. Ma cosa è emerso dalla perizia?
Maradona: la perizia choc sulla sua morte
Tra chi si stava occupando di Maradona a novembre 2020, qualche giorno prima della sua morte, c’era chi ha notato un gonfiore anomalo che poteva essere indice di una forte ritenzione idrica, derivata dall’insufficienza cardiaca. Quindi l’ex campione poteva essere salvato? La perizia voluta dai giudici era stata disposta proprio per rispondere a questa domanda e i risultati sono davvero uno choc.
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La perizia, infatti, ha riscontrato come la morte di Maradona era evitabile e il campione avrebbe potuto benissimo salvarsi. “È stato somministrato un farmaco controindicato per i pazienti con disturbi cardiaci.” – riporta una pagina della perizia – “Un antidepressivo che non viene somministrato ai pazienti con aritmia e non sono state prese misure elementari. Non è stato fatto nulla. Maradona trascorreva intere giornate senza alzarsi e non ci fu reazione di alcun genere a questa anomalia.”
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Ormai le colpe di Luque e Cosachov sono scontate e i due medici rischiano l’accusa di omicidio colposo e una ventina d’anni in carcere. Tuttavia potrebbero esserci altri medici imputati come lo psicologo Diaz e alcuni infermieri che potrebbero essersi girati dall’altra parte di fronte alle condizioni del Pibe de Oro.