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Cashmere, che cos’è veramente e perché costa così tanto

Il cashmere è tra i tessuti più costosi e pregiati in commercio: ma da dove viene e a cosa è dovuto un prezzo così alto?

Tra i tessuti più pregiati e agognati del mondo c’è sicuramente il cashmere: un tessuto molto costoso se filato puro, senza aggiunta di altri materiali, che deriva da una particolare e rara specie di capra asiatica. La morbidezza della sua fibra è davvero spettacolare e ripaga dello sforzo economico per acquistare capi realizzati con questo materiale. Ma come viene estratto il tessuto? E come mai il suo costo è così elevato e proibitivo?

Cashmere, da dove viene e quale acquistare

Tra le motivazioni principali del costo elevato di questo pregiato tessuto sta proprio nell’animale: il cashmere viene infatti dal sottovello della capra Hyrcus, una rara specie che abita le regioni regioni montane del Kashmir, in Tibet ed è una specie molto difficile da allevare. Il tessuto è estratto dalla parte più morbida del loro pelo e per realizzare un solo maglione, occorre tosare circa tre capre. D’altra parte rispetto alla lana di pecora, il cashmere è 10 volte più soffice e caldo.

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colori più costosi sono sicuramente il bianco e il marrone chiaro, mentre il nero è più facile che nasconda imperfezioni e che costi di meno. Se il tessuto è puro, il prezzo del filato, senza manodopera, si aggira intorno ai 165 euro al kg. Se costa meno o molto meno, sarà filato assieme ad altri materiali come il nylon (si pensi ai capi dell’OVS da 30 euro). Alcuni cataloghi hanno capi che superano il migliaio di euro, altri invece possono aggirarsi intorno ai 200 o 300 euro.

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Se decidete di acquistare un capo in cashmere, bisogno avere alcune accortezze per non rischiare di rovinarlo: va lavato a mano con sapone neutro o detergente apposito, deve stare lontano dal sole e non deve essere mai appeso per le spalle o si deformerà, inoltre dopo i primi lavaggi spariranno le “palline”, che non sono affato indice di scarsa qualità, anzi!

Clarissa Missarelli

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