Ylenia è stata uccisa dal suo compagno, che l’ha bruciata viva. Poco prima della sua morte aveva espresso di temere per la sua vita a sua madre.
Ylenia Lombardo è stata uccisa il 5 maggio a San Paolo Bel Sito, in provincia di Napoli, dal suo compagno. La giovane, poco prima di morire, aveva espresso a sua madre di temere per la sua vita.
Ylenia Lombardo sapeva di essere in una situazione di pericolo e aveva già espresso il suo timore alla madre, alla quale aveva detto di aver paura di fare la fine della moglie di Parolisi. La 32enne aveva ragione ad avere paura del suo compagno, in quanto poco dopo la sua confessione alla madre, avvenuta nel corso di una telefonata, le sue previsioni si sono avverate. Ylenia è stata picchiata e bruciata viva dal suo compagno, con il quale non aveva definibile “sana”.
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Ylenia Lomardo, il timore diventa realtà: viene bruciata viva dal compagno
“Non farò una bella fine. Farò la fine della moglie di Parolisi. Secondo me verrai tu a mettermi i lumini“, così aveva detto Ylenia Lombardo alla madre, che viveva a Roma con sua figlia. Ad essere stato accusato è il suo compagno Andrea Napolitano, che ha un passato di disturbi psichiatrici ed è stato denunciato per incendi dolosi di automobili e altri oggetti.
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Andrea Napolitano sarebbe andato su tutte le furie in seguito allo smarrimento di una carta prepagata con 15 mila euro. Ha accusato la sua compagna Ylenia Lombardo e al culmine della lite l’ha picchiata violentemente e le ha dato fuoco. La famiglia della giovane non pensava che i due avessero una relazione, in quanto per loro Napolitano era solo un corteggiatore insistente. L’uomo dopo il delitto ha chiamato prima la madre di Ylenia, poi la sua psichiatra per chiederle un consulto e infine ha confessato ad un suo amico.