Doveva essere una felice esperienza all’estero, invece si conclude con una ragazza morta la triste vicenda di cui stiamo parlando.
Una ragazza è morta di sepsi durante un viaggio a New York, dopo che i suoi insegnanti si sono rifiutati di farla visitare da un medico. Lei era una studentessa in gita con la sua classe. Si chiamava Ana Uglow ed aveva 17 anni.
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La giovane frequentava la Bristol Grammar School ed il suo decesso risale al 19 dicembre 2019. Adesso si dibatte in tribunale su quanto accaduto. I genitori della ragazza morta hanno riferito che lei aveva detto loro di essere convinta di avere una infezione in corso al torace.
Cosa che cozza con quanto riferisce uno dei suoi docenti che accompagnava il gruppo di studenti negli Stati Uniti. Secondo quest’ultimo, Ana non avrebbe mai richiesto l’intervento diretto di un dottore e si era solo detta stanca e con il naso chiuso. Il avvenne dopo che la giovane collassò nella sua stanza di albergo.
L’esito di una autopsia svolta qualche giorno dopo riferì che la causa della morte era da ricercare in una broncopolmonite con annessa sepsi, dopo una infezione delle vie respiratorie e dopo il sopraggiungere dell’influenza.
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Ragazza morta, si era sentita male sin da subito: soccorsi tardivi
Due giorni prima di partire per gli Usa, Ana ebbe un raffreddore, ma le sue condizioni migliorarono in tempo per il giorno della partenza, fissata per il 14 dicembre 2019. Il 16 però la giovane si disse senza energie e non si unì ai suoi compagni in una visita ad un museo, restando in hotel.
Si unì invece al gruppo per un altro itinerario con tanto di viaggio in treno all’indomani, da Washington a Filadelfia. In questa occasione, la ragazza morta poi successivamente telefonò più volte alla madre parlandole di una presunta infezione al petto. Aveva febbre alta e tosse intensa e si sentiva esausta.
La madre riporta una lamentela di sua figlia verso gli insegnanti: “Mi disse che i suoi docenti la ignorarono e pensavano solo a spiegare il valore dei reperti storici osservati in quel viaggio”.
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La famiglia contro i docenti: “Hanno ignorato nostra figlia”
Il giorno dopo ci fu un’altra visita, alla quale Ana non sarebbe voluta andare perché non in forze. Ma gli insegnanti l’aveva costretta ad unirsi a loro perché non la volevano lasciare sola in hotel.
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Alcune ore dopo, la famiglia della ragazza aveva ricevuto una telefonata dal preside della scuola che li avvertivano su un ricovero urgente in ospedale, con Ana in condizioni critiche. Cosa che non era accaduto quando la giovane lo aveva chiesto.
La famiglia lamenta il forte ritardo nei soccorsi ed un sostanziale disinteresse nei confronti delle sorti della 17enne. Ora si attende una sentenza dal giudice nei confronti dei docenti imputati per questa vicenda.