Ancora un episodio incredibile quello che è successo ad Aurora Leone insieme a Ciro Priello, protagonista dei The Jackal: la denuncia
Una denuncia incredibile quella che ha espresso Aurora Leone insieme a Ciro Priello, protagonisti dei The Jackal. Pronti per scendere in campo per la Partita del Cuore, in programma martedì 25 maggio all’Allianz Stadium di Torino in onda su Canale5, l’attrice è stata cacciata dagli organizzatori come poi ha svelato sul suo profilo Instagram: “Ci hanno cacciato, non ci hanno fatto più entrare nell’hotel”.
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I due erano stati convocati per la squadra dei Campioni per la Ricerca, con capitano Andrea Agnelli, che devono affrontare la Nazionale Cantanti. “Io e Ciro ci siamo seduti al tavolo con la Nazionale Cantanti, ma il direttore generale Gianluca Pecchini ha detto non potevamo stare seduti lì”. Poi i due attori hanno spiegato tutto nel dettaglio: “O meglio, che Aurora non poteva. Abbiamo pensato: ce lo sta dicendo perché siamo della squadra avversaria. Mentre ci alziamo, ci dicon che Ciro poteva stare e io no, perché ero una donna. ‘Sei una donna, non puoi stare seduta qui’. Guardate che non sono accompagnatrice di Ciro, io sono stata convocata come lui. Non mi far spiegare perché non puoi stare seduta qua, alzati e basta”.
Partita del Cuore, Aurora Leone cacciata dall’albergo
Così la stessa Aurora ha svelato che Pecchini ha aggiunto: “Vabbé ma tu mica giochi”, ma la stessa attrice aveva ricevuto la convocazione poi stampata: “Mi avevano chiesto le taglie del completino. Ma mi sono sentita dire: “Eh, il completino te lo metti in tribuna. Da quando in qua le donne giocano?”.
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Il racconto, infine, è proseguito sui loro profili social: “A quel punto ci siamo arrabbiati e ci hanno cacciati dall’albergo. I cantanti che erano con noi, tra cui Eros Ramazzotti, ci hanno chiesto scusa per l’accaduto. Un’assurdità perché io avevo una convocazione, la mia presenza lì era alla pari di quella di Ciro come degli altri cantanti. Il presidente della ricerca si è scusato e non voglio che tutto questo offuschi la buona causa del progetto”.