Il disastro della funivia del Mottarone vede la Procura di Verbania spiccare i primi mandati di arresto. Chi è finito in manette.
La funivia del Mottarone caduta al suolo a Stresa dopo il cedimento di un cavo vede i primi arresti. Come disposto dalla Procura di Verbania, sono sottoposti a fermo tre persone inizialmente ascoltate come testimoni.
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Ma ai quali adesso vengono addebitati alcuni capi di imputazione. In particolare si parla di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni colpose, oltre che di rimozione degli strumenti volti ad impedire incidenti, dopo la morte di 14 persone, tra le quali un bambino.
C’è un solo sopravvissuto, un bimbo di 5 anni che ha perso l’intera famiglia in questa tragedia. A finire in manette sono il proprietario della funivia del Mottarone, Luigi Nerini, imprenditore di 56 anni, poi un ingegnere direttore dei servizi ed il capo operativo.
Secondo il pm Olimpia Bossi, i tre erano a conoscenza del fatto che da settimane l’impianto frenante della funivia fosse soggetto ad un guasto. Gli arresti sono scattati dopo che gli inquirenti avevano interrogato sei persone nel pomeriggio di martedì 25 maggio 2021.
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Funivia, le manette nel corso della notte
Nella notte hanno avuto luogo i fermi. Nel frattempo è in corso una perizia volta a stabilire il perché ed il come il cavo trainante sia rimasto tranciato di colpo. Intanto Eitan, il piccolo superstite di questo drammatico evento, ha dato i primi segnali di risveglio.
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I soccorritori lo avevano trovato sull’erba dopo la caduta nel vuoto della cabina con cui stava viaggiando con la sua famiglia e con altre persone. Il bambino ha riportato diverse fratture e traumi su tutto il corpo.
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Ora però i medici che lo hanno in cura all’ospedale Santa Margherita di Torino hanno confermato di avere recepito dei segnali positivi per quanto riguarda il suo quadro clinico. Il piccolo ha ricevuto la visita di una zia, che per ora ha potuto vederlo solo da lontano.