Il caso di Denise Pipitone ricopre ogni giorno uno spazio considerevole sui giornali e nei tg, ma l’avvocato di Piera Maggio alza la voce. “Successe cose gravissime”.
Giacomo Frazzitta, avvocato della mamma di Denise Pipitone, manifesta tutto il proprio fastidio all’interno della trasmissione “Storie Italiane” di Rai 1 a causa della sovraesposizione mediatica che sta riguardando la situazione della bambina scomparsa nel 2004.
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Piera Maggio, rappresentata dal legale, è molto affranta per le tante speculazioni e le illazioni avvenute a tutti gli effetti, sia sulla stampa che per quanto riguarda le indagini. Che non hanno mai chiarito alcun dubbio.
Frazzitta ammette che sulle prime lui e la sua assistita avevano pensato ad una disorganizzazione da parte degli inquirenti.
Invece è emerso dell’altro
L’uomo ammette di pensare che ci fossero fin troppe persone, con la quantità a discapito della qualità nell’inchiesta sul fato di Denise Pipitone. “Si correva più dietro allo scoop che a concentrarsi sulla raccolta degli indizi e questo ha fatto male”.
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Denise Pipitone, l’avvocato Frazzitta invita i testimoni a parlare
A suo dire, Frazzitta lamenta comunque una poca premura nelle indagini: “Non significa non essere bravi, ma in casi di bimbi spariti come avvenuto a Denise Pipitone servirebbe una super procura, una squadra di esperti specializzati”.
Erano circolati rumours su un presunto incontro con l’autore della ormai famosa lettera anonima. Ma l’avvocato smentisce tutto, aggiungendo che comunque, anche se l’avesse fatto, non lo avrebbe mai rivelato.
Dopo 17 anni non bisogna avere paura, io aspetto testimoni che escano allo scoperto
Dubbi ci sono sulla questione della firma di presenza di Anna Corona dal suo allora luogo di lavoro. La perizia sulla grafia appositamente condotta “accerta un buco tra la suddetta firma e l’orario di uscita”.
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“Gravissima fuga di notizie che ha danneggiato l’inchiesta”
A tale proposito è in corso un dovuto approfondimento legato alla collega della Corona che ha parlato del caso di questa firma. Ma il tritacarne mediatico e la fuga di notizie rappresentano un problema nel perseguimento della verità.
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Chi eventualmente è a conoscenza di fatti rilevanti non parla proprio per paura della sovraesposizione, che potrebbe comportare anche possibili ritorsioni.
I giornalisti non dovrebbero compromettere l’inchiesta in corso, che è totalmente riservata
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Infine lo stesso Frazzitta riferisce che, a suo dire, Anna Corona e Giuseppe Della Chiave non risulterebbero indagati dalla Procura di Marsala. Notizia che aveva dato invece dieci giorni fa la trasmissione “Quarto Grado” per bocca del suo conduttore, Pierluigi Nuzzi.