Pensioni anticipate, la beffa dei 170 euro in meno

Fino a 170 euro in meno se si decide di andare in pensione cinque anni prima del previsto: colpa del sistema pensionistico italiano

Inps

Nelle scorse settimane sembrava profilarsi un ritorno alla legge Fornero, che tante critiche suscitò ai tempi del governo tecnico presieduto da Mario Monti. L’ipotesi è sorta dopo che è diventato certezza il fatto che non verrà confermato il sistema di Quota 100, il quale finirà in soffitta nel prossimo mese di dicembre dopo tre anni. Per quanto riguarda la situazione attuale, chi vuole andare via in pensione cinque anni prima, come è possibile con le leggi attuali, rischia di perderci non poco. La causa principale sta sempre nella riforma Dini del 1996 che ha introdotto il sistema di calcolo contributivo.  Il sistema contributivo ha un coefficiente di accumulo della pensione che sale con l’aumentare dell’età. Il massimo si ottiene al compimento dei 71 anni. Questo fattore determina una perdita se si anticipa la pensione di cinque anni.

Pensioni, quanto si perde anticipando di 5 anni

Per ogni anno per cui si anticipa la pensione, la perdita è maggiore perchè il coefficiente calcola una somma maggiore man mano che ci si avvicina alla punta massima dei 71 anni.  Andando al concreto, la pensione anticipata di un anno comporta una riduzione media dell’assegno del 16% per la fascia retributiva che va tra i 30mila e i 50 mila annui. Dopo il primo anno, ad ogni anno in più di anticipo, si perdono 50 euro fino a un massimo di circa 150 euro se si va in pensione 5 anni prima.

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Intanto i sindacati sono in apprensione per la riforma delle pensioni necessaria dopo l’abolizione della Quota 100. Per Cgil, Cisl e Uil la proposta è quella di accedere alle pensioni a 62 anni oppure allo scattare dei 41 anni di contributi, senza considerare l’età. Tutto questo a partire dal 2022.

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