“Chi l’ha visto” mostra le immagini di una aggressione ai propri giornalista. E l’avvocato Frazzitta svela una grossa novità su Denise Pipitone.
Purtroppo al caso che riguarda Denise Pipitone vanno avverate anche situazioni negative, come quella vissuta sulla propria pelle dalla troupe di “Chi l’ha visto”.
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Una giornalista e gli operatori di Rai 3 presenti a Mazara del Vallo per curare un servizio e per raccogliere le testimonianze dei residenti ha dovuto fronteggiare le minacce di alcuni esagitati individui del posto.
Il tutto è stato mandato in onda nella puntata di mercoledì 2 giugno 2021, con la stessa conduttrice Federica Sciarelli che ha mostrato ai telespettatori sintonizzati da casa le riprese effettuate dal cameraman.
In esse è possibile scorgere delle persone che insultano la troupe di “Chi l’ha visto” che stava lavorando per raccontare gli ultimi sviluppi circa la sparizione di Denise Pipitone. E proprio la Sciarelli, al termine del reportage, condanna questo atteggiamento assunto nei confronti dei propri colleghi.
“Non è affatto qualcosa di bello perché noi giornalisti stiamo facendo il nostro lavoro. Per fortuna però sono poche le persone ostili come quelle che avete appena potuto vedere.
La maggior parte dei residenti è solidale con la famiglia di Denise Pipitone e partecipa alle ricerche”.
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Denise Pipitone, Frazzitta: “Sette persone sanno cosa è successo”
La Sciarelli ha anche elogiato le tante fiaccolate e le iniziative simili che hanno avuto luogo per omaggiare la bambina della quale non si sa più nulla dal 1° settembre 2004.
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Sempre nella puntata di ieri Giacomo Frazzitta, avvocato della mamma di Denise, ha esposto una sua tesi durante la sua partecipazione a “La Vita in Diretta”.
Siamo certi che ci siano delle persone che conoscono molti aspetti in merito a quanto successo, ma non parlano
Una cosa che, per il legale di Piera Maggio, è assurda ed inconcepibile e che andrebbe equiparata al reato di favoreggiamento.
Ma nel loro caso tutto risulta prescritto dal 2004, per cui è assurda questa omertà. Perché non parlano? Non hanno nulla da temere
Frazzitta non entra nel merito di come faccia a sapere dell’esistenza di queste persone informate sui fatti, circa sette.
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Ma rimarca l’importanza rivestita da stampa e trasmissioni televisive che hanno tenuta viva l’attenzione sulla vicenda. Per questo l’aggressione alla troupe di “Chi l’ha visto” risulta ancora di più da condannare.