Il delitto di Perugia, dove è morta la studentessa Meredith Kercher, ha avuto luogo nel 2007. Chi è stato davvero il colpevole di questo efferato crimine?
L’omicidio di Perugia, in cui è morta la giovane Meredith Kercher, ha avuto luogo il 1 novembre 2007. Meredith era una studentessa inglese in Italia in progetto Erasmus, che fu trovata con la gola tagliata nella propria camera da letto nella casa che condivideva con altri studenti.
Meredith Kercher morì a causa di un’emorragia per la ferita al collo provocata da un oggetto acuminato usato come arma. Per il suo omicidio è stato condannato in via definitiva con il rito abbreviato Rudy Guede, come unico responsabile. Il processo, però, ha avuto un iter giudiziario molto travagliato in quanto, inizialmente, erano stati accusati di concorso in omicidio e condannati dalla Corte d’Assise di Perugia anche la cittadina americana Amanda Knox e l’italiano Raffaele Sollecito.
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Amanda Knox e Raffaele Sollecito furono assolti e scarcerati dalla Corte d’Assise d’Appello nel 2011, dopo due anni, per non aver commesso l’omicidio. Alla Knox fu confermata la condanna a tre anni per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, da lei accusato per l’omicidio di Meredith e risultato poi estraneo ai fatti. Le perizie esclusero dalla presenza sulla scena del crimine i due imputati.
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Nel gennaio 2014 la Corte d’Assise d’Appello di Firenze condannò nuovamente Amanda Knox a 28 anni e 6 mesi di reclusione e Raffaele Sollecito a 25 anni di reclusione, con il divieto di espatrio e il ritiro del passaporto ma l’anno seguente la sezione penale della Corte di Cassazione annullò senza rinvio le condanne dei due imputati, assolvendoli per non aver commesso il fatto, affermando la mancanza di prove certe e la presenza di numerosi errori nelle indagini. L’efferato omicidio della giovane Meredith Kercher è finito anche davanti alla Corte europea dei Diritti dell’uomo a causa della sua particolare risonanza mediatica nel mondo.
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