Alcuni ricercatori hanno compiuto una scoperta che riguarda il vaccino e che riporta dei dati molto importanti dei quali tenere conto.
Vaccino, nonostante la protezione ricevuta è possibile restare contagiati. Lo rende noto uno studio apposito che si è avvalso anche di osservazioni dirette su soggetti interessati. In diversi hanno sviluppato l’infezione pur essendo stati vaccinati.
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Le probabilità che questo avvenga sono comunque molto basse, e comunque qualora questo succeda va detto che comunque la carica virale riscontrata risulta essere molto bassa.
Così come anche la febbre, che rappresenta il principale sintomo del manifestarsi del virus assieme a problemi all’apparato respiratorio. La durata dell’innalzamento della temperatura corporea è ridotta in durata ed in intensità.
Per coloro che invece non hanno avuto alcun vaccino la situazione invece peggiora in quanto a tempi e portata. Lo studio in questione porta la firma del raggruppamento dei Centri per la Prevenzione e per il Controllo delle Malattie statunitense.
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Vaccino, cosa riporta lo studio in questione
Il periodo di riferimento va da dicembre 2020 a maggio 2021. I soggetti che hanno ricevuto una osservazione attenta sono 204. Di questi, 156 non erano per nulla vaccinati mentre in 16 avevano ricevuto almeno una dose.
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La vaccinazione totale con le due dosi previste di Pfizer e Moderna, che funzionano a mRna, hanno mostrato un tasso di efficacia del 91% e di 81% con una sola somministrazione. Stessa cosa si evince anche per gli altri vaccini.
La carica virale in media è del 2,3 tra i vaccinati e del 3,8 tra i non vaccinati, con la stessa ridotta di più del 40% tra i primi.
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Infine, c’è una riduzione del 58% per quella che è la eventualità di sviluppare febbre e sintomi simili, con il 25% di chi risulta immunizzato contro il 63% di chi non lo è. Inoltre cala di una settimana il tempo medio in cui tutto ciò avviene.