La proposta: i percettori del Reddito di cittadinanza dovranno accettare offerte di lavoro stagionale entro 100 km dalla loro residenza
I percettori del reddito di cittadinanza dovranno accettare la proposta di lavoro stagionale per non perdere tutto o parte del beneficio. E’ quanto è stato proposto da un emendamento al decreto sostegni bis. Il lavoro dovrà arrivare a 100 km di distanza dalla residenza del percettore per far scattare l’obbligo. Chi riceverà una paga inferiore al reddito di cittadinanza, avrà l’integrazione dal reddito. Difficile tuttavia che si possa proporre una paga inferiore al reddito. UN emendamento che non è ancora legge: “La norma – spiega – intende incentivare il ritorno nel mercato del lavoro dei beneficiari del Reddito che in passato erano dediti a lavori stagionali garantendo loro che questo reinserimento avvenga a condizioni economicamente vantaggiose e non svilenti“.
Lavoro stagionale per chi percepisce il reddito: l’emendamento
In parlamento c’è anche chi chiede invece che chi percepisce il reddito debba aderire a percorsi di formazione obbligatoria, mentre altri partiti propongono una riduzione degli stanziamenti per la distribuzione del beneficio del 10% annuo. La questione del ristori, più del reddito di cittadinanza, ha acceso i riflettori sulla vicenda dei ristoratori che non trovano personale. I ristori per i lavoratori stagionali del turismo sono arrivati in ritardo. Per questo motivo in tanti lavoratori dinanzi a proposte di lavoro stagionale dal guadagno non lontano da quanto hanno recentemente incassato dallo Stato, hanno respinto la proposta lavorativa.
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Ai ristori vanno aggiunti anche il reddito di emergenza prorogato fino a luglio. La tempistica dei ristori ha creato un bel pasticcio anche se stranamente tanti imprenditori parlano di reddito di cittadinanza.
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Il tutto, però, rientra in un discorso sempre opportunistico. Le paghe proposte per i lavori stagionali non corrispondono sempre a un guadagno dignitoso. Dinanzi a proposte da sfruttatori, i lavoratori preferiscono godersi il sostegno ricevuto piuttosto che sottostare alla schiavitù del lavoro sottopagato e privo di diritti.