Si indaga sulla drammatica vicenda di un bambino morto. La famiglia accusa i medici, a stroncarlo nel giro di qualche giorno dei sintomi repentini.
Si indaga sul tragico caso di un bambino morto all’ospedale Sant’Orsola di Bologna. Il piccolo aveva appena 2 anni di età e lo sorso 18 giugno il suo cuoricino ha cessato di battere. Adesso la Procura del capoluogo emiliano intende capire il perché di tutto questo.
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Si indaga con l’accusa di omicidio colposo a carico di ignoti e nei prossimi giorni verrà svolto un esame autoptico sulla salma del piccolo. Si sa che, all’improvviso, il piccino aveva manifestato una forte febbre e la presenza di placche dall’oggi al domani.
Prima che al “Sant’Orsola”, il bambino morto era entrato per un ricovero altrettanto urgente all’ospedale “Bufalini” di Cesena. Poi era avvenuto un trasferimento, e la sua famiglia intende chiarire la posizione dei dottori di entrambe le strutture che hanno tenuto in cura lo sfortunato bimbo.
Tre giorni prima di morire, il quadro clinico del bambino morto era peggiorato di colpo. Ai sintomi già descritti si erano aggiunti vomito e tremore. Poi ecco un primo ricovero il 17 giugno, dopo che neppure un farmaco prescritto dal medico aveva contribuito a migliorare le cose.
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Bambino morto, le accuse della famiglia ai medici
Sempre la famiglia contesta uno spostamento avvenuto in ritardo da Cesena a Bologna, dove il piccolo è giunto a situazione ormai già compromessa. Avrebbe dovuto essere sottoposto ad intervento chirurgico.
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Il “Bufalini” ha fornito la più totale disponibilità nel collaborare con le indagini, sottolineando di avere fatto il possibile per evitare un simile, drammatico epilogo.
E la mamma sottolinea che il personale medico del “Sant’Orsola” di Bologna ha fatto sapere alla famiglia che anche solo un piccolo anticipo nei tempi di trasferimento avrebbe contribuito a salvare il piccolo.
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I parenti fanno sapere che “al “Bufalini” i dottori sembravano non sapere che fare. Ci chiediamo per quale motivo il trasferimento sia avvenuto così in ritardo”.