McAfee, fine tragica per il re degli antivirus: quanti orrori nella sua vita

Il nome di John McAfee è conosciutissimo in tutto il mondo. Si tratta proprio di quel McAfee creatore dell’omonimo antivirus. Lui è morto ma c’è un misterioso ultimo messaggio.

John McAfee
John McAfee FOTO Getty Images

John McAfee è morto in carcere in Spagna. Il suo non è un nome qualunque e risulta ben noto agli esperti di informatica ed a chi sa destreggiarsi al computer. Infatti lui è il creatore dell’omonimo antivirus per pc, diffuso a livello globale.

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L’imprenditore, grande sostenitore anche delle criptovalute, si è tolto la vita nella sua cella di un penitenziario che sorge nei pressi di Barcellona. Nelle scorse ore un giudice aveva disposto per l’estradizione negli Stati Uniti, suo Paese natale.

E questa non era una buona notizia per il 75enne McAfee, che lì avrebbe rischiato una condanna a 30 anni per reati fiscali. Lui però ha scelto di togliersi la vita, e non sembrano esserci dubbi su questo.

Non ci sono dettagli su come sia avvenuto tutto ciò. L’arresto di John MacAfee risale ad ottobre 2020 proprio in Spagna, tramite un mandato di cattura internazionale spiccato in Usa.

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McAfee, tante controversie nel corso della sua esistenza

Sul suo capo pendevano nello specifico le accuse di omessa dichiarazione dei redditi legati dai proventi con le criptovalute e con la cessione dei diritti della sua immagine per la realizzazione di un docufilm biografico.

Il periodo in questione è compreso tra il 2014 ed il 2018. Ma McAfee aveva sempre rigettato queste accuse, sostenendo che nei suoi confronti ci fosse un attacco puramente politico.

Anche nel corso della sua detenzione, l’imprenditore aveva fatto in modo che i suoi profili social personali restassero attivi. Attraverso queste piattaforme continuava a sostenere la propria innocenza e ad accusare le autorità per il loro accanimento nei suoi confronti.

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Rimase coinvolto anche in un omicidio e non solo

Dal 2012 lui viveva in Belize, un vero e proprio paradiso tropicale e fiscale. Nel 2012 lì venne ucciso a colpi di pistola lo statunitense Gregory Faull, della cui morte venne sospettato proprio McAfee.

Lo spostamento in America centrale avvenne dopo che l’imprenditore vendette il proprio impero informatico per svariati milioni di dollari. E per sfuggire alle forze dell’ordine che avrebbero voluto interrogarlo, lui superò illegalmente il confine, chiedendo asilo politico in Guatemala. Dopo un ritorno coatto negli Stati Uniti, venne prosciolto da ogni accusa.

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Nel corso della sua storia non mancano altri episodi controversi, come guida in stato di ebbrezza con tanto di arresto e porto abusivo di arma da fuoco. Fino alla rovina definitiva con tanto di finale drammatico della sua vita. Ecco però il suo ultimo tweet: il significato è controverso: “Sono contento qui, ho degli amici, il cibo è buono e si sta bene. Sappiate che se dovessi impiccarmi alla Epstein (altro milionario morto in carcere, n.d.r.) non sarà stato per colpa mia”.

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