Il fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, boccia Giuseppe Conte: “Non ha visione politica e organizzativa”.
Giuseppe Conte non può fare il capo politico del Movimento 5 Stelle, poiché “non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione”. A dirlo è il fondatore del Movimento, Beppe Grillo, che boccia dunque la proposta di Conte di essere investito della leadership politica della struttura fondata dal comico genovese.
Leggi anche –> Coronavirus 29 giugno: tamponi positivi allo 0,35%, ricoveri al minimo
In conferenza stampa, Conte ieri prospettava la possibilità di un’investitura da leader: “Lui continuerà a essere il garante, ma è necessario che ci sia una leadership politica che non sia dimezzata”. E appena 24 ore dopo si sente rispondere picche direttamente da Beppe Grillo, il quale si assume la responsabilità di affondare il colpo nei confronti dell’ex presidente del Consiglio.
Leggi anche –> Movimento 5 Stelle, il piano di Conte: “Non sono un prestanome”
La replica di Beppe Grillo a Conte chiude al rinnovamento interno?
Le parole di Grillo, il quale è intervenuto sul suo blog con un post dal titolo “Una bozza e via”, che ironizza sulla bozza di statuto proposta proprio ieri in conferenza stampa da Conte, mettono probabilmente la parola “fine” a ogni tentativo velleitario di assumere la leadership politica da parte dell’ex presidente del Consiglio. Che a questo punto sarà costretto a guardarsi attorno e se vuole avere aspirazioni politiche dovrà cercarsi una nuova “casa”. Nello stesso tempo, è impensabile non pensare a una nuova frammentazione del Movimento 5 Stelle.
Dal 4 marzo 2018 a oggi, infatti, ogni scelta fatta dai pentastellati ha datto pagare dazio: non a tutti è piaciuta l’alleanza con la Lega per formare il governo Conte 1, ancora meno è piaciuta quella col Partito democratico, che per molti militanti è “il partito di Bibbiano”, e l’ultimo ‘passo falso’ viene identificato con l’ingresso nel governo presieduto da Mario Draghi. Per molti militanti rimasti fedeli alla linea, dunque, l’investitura di Giuseppe Conte era una speranza di ripartenza, che Beppe Grillo frena. “Non possiamo lasciare che un movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco”, evidenzia il fondatore del Movimento 5 Stelle. Proprio mentre con le sue parole sta precludendo definitivamente ogni dibattito interno.