Cresce l’allerta Coronavirus anche in Italia, Variante Delta in crescita: quasi un caso ogni quattro, cosa si rischia.
Arrivano i nuovi dati che riguardano la diffusione delle varianti di Coronavirus in Italia: dagli ultimi dati a disposizione, emerge che la variante Alfa è al 57,8% ed è quella ancora più diffusa. Ma attenzione che la Delta rappresenta il 22,7% dei casi. Questi i risultati di una nuova indagine rapida condotta dall’Iss e dal ministero della Salute.
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L’indagine è stata realizzata insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler e fa riferimento alla data del 22 giugno scorso, per cui teoricamente i dati della variante Delta dovrebbero essere molto cresciuti. Secondo gli esperti, entro metà luglio, se non prima, sarà la variante maggioritaria nel nostro Paese. I casi di variante Alfa sono passati al 57,8%, mentre erano all’88,1% il 18 maggio.
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I dati della diffusione della variante Delta in Italia: cosa si rischia
Nell’ultimo rapporto, la variante Delta è stata identificata in 16 fra regioni e province autonome, con un picco massimo che raggiunge addirittura il 70,6 per cento. In sostanza, ha preso piede nel nostro Paese e anche per questo la costante azione di monitoraggio è importante per limitare i danni. Il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, da parte sua, ha voluto evidenziare come la crescita dei casi di tale variante “è un dato atteso, che deve essere monitorato con grande attenzione”.
“È fondamentale continuare il tracciamento sistematico dei casi per individuare i focolai”, ha aggiunto sottolineando come la bassa incidenza in queste settimane stia aiutando a rintracciare rapidamente i casi ed eventuali focolai. L’obiettivo è velocizzare e completare il ciclo vaccinale, che secondo il rapporto pubblicato dall’Ema, “garantisce la migliore protezione”. Intanto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, spiega che nella regione i casi della ex variante indiana sono al 35%. Sottolinea come il 74,5% dei casi risulta non vaccinato e si arriva al 94% se si considerano anche i vaccinati con almeno una dose.