Tasse: detrazione spese mediche e sanitarie se la fattura non ha la marca da bollo, cosa fare e cosa si rischia
E’ tempo di dichiarazioni dei redditi, di detrazioni, rimborsi e tasse. E’ il periodo dell’anno in cui si fanno i conti con quanto incassato e speso per questioni sanitarie. In particolar modo, per le spese sanitarie è importante conservare i documenti e provano le avvenute spese chieste in detrazione in quanto l’amministrazione finanziaria dello Stato potrebbe chiedere degli accertamenti. Si tratta di controlli a campione sulle spese sanitarie che i cittadini chiedono di portare in detrazione. Quindi, acquisti di medicinali, acquisti di dispositivi medici, prestazioni rese da medici, esami di laboratorio, ecc. necessitano di avere la documentazione corrispondente come scontino, fattura o ricevuta fiscale.
Spese sanitarie e marca da bollo
Un approfondimento in merito meritano le spese che superano determinati importi, specie quelle sanitarie relative ai liberi professionisti. Quando le prestazioni sanitarie sono esenti da IVA, come quasi in tutti i casi, e la prestazione resa sia superiore a 77,47 euro occorre che il professionista applichi l’imposta di bollo del valore di 2 euro.
Leggi anche > Lorella Cuccarini, la novità
In merito alla questione, la circolare 7/E chiarisce:
Leggi anche > Rider di 54 anni muore in incidente
- la spesa da portare in detrazione è comprensiva anche di IVA se la fattura o ricevuta riporta tale imposta
- è detraibile l’imposta di bollo di 2 euro quale onere accessorio, qualora tale imposta sia stata esplicitamente applicata dal medico e traslata sul contribuente ed evidenziata a parte sulla fattura
- laddove il contribuente riceva una fattura o una ricevuta che non è in regola con il pagamento dell’imposta di bollo, questi può portare in detrazione le spese relative all’imposta di bollo stessa solo se paga il tributo al posto del professionista (ciò sia nel caso di i inadempienza di quest’ultimo provvedendo sia per esplicito accordo tra le parti).