Il caso di Viviana Parisi si è trascinato per un anno, nel quale sono avvenute diverse perizie. Ora arriva la svolta dalla Procura.
È trascorso un anno dalla morte di Viviana Parisi e del figlioletto Gioele. I due vennero trovati privi di vita ad una certa distanza l’uno dall’altra ad inizio agosto del 2000. I tristi rinvenimenti ebbero luogo nei boschi di Caronia, in provincia di Messina, ma ad una grande distanza da casa.
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La mattina in cui Viviana Parisi – originaria di Torino ma residente in Sicilia per amore dopo il matrimonio con il marito Daniele Mondello – sparì dalla circolazione, disse al proprio compagno che sarebbe andata ad un centro commerciale vicino casa.
Invece si trovava ad una quarantina di chilometri di distanza e senza un motivo all’apparenza valido. Dopo dodici mesi adesso la Procura messinese di Patti è convinta che sia stata la donna a strangolare il figlioletto per poi togliersi la vita dopo essersi gettata da un traliccio, in una zona isolata.
Questo è quanto sta alla base perciò della richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura stessa. L’ipotesi che la morte di Viviana Parisi e di Gioele Mondello sia da attribuire a terzi non troverebbe riscontro, secondo gli investigatori.
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Viviana Parisi, per i suoi parenti l’omicidio suicidio non sussiste
Ed anche le perizie apposite svoltesi nei giorni scorsi si sono indirizzate verso la teoria dell’omicidio-suicidio perpetrato dalla donna. La Procura di Patti ha anche avanzato una ipotesi a motivazione di questo terribile modo di agire. Si ritiene che la Parisi temesse che Daniele Mondello potesse portarle via il figlio.
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Una idea maturata dopo avere preso in disamina una serie di messaggi che moglie e marito si erano scambiati. Daniele Mondello avrebbe scritto alla consorte di curarsi, perché aveva rovinato la loro famiglia.
Lei invece, in una delirante risposta, parlava del fatto che entrambi avessero “consegnato Gioele al demonio”. Un criminologo ritiene che Viviana soffrisse di manie di persecuzione e di una patologia psicotica almeno dal 2018.
Ed anche l’incidente stradale che la vide protagonista prima di far perdere le sue tracce nei boschi di Caronia avrebbe fatto parte di un suo progetto volto ad arrivare al triste epilogo di cui sopra.
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Daniele Mondello e la famiglia hanno sempre respinto qualunque ipotesi di omicidio-suicidio, lamentando al contempo grosse lagune nel modo di svolgere le indagini.