Ecco la verità sul difficile rapporto di Marcell Jacobs con il padre. “Non è ancora tutto risolto però almeno adesso ci parliamo”
Correndo in meno di dieci secondi, per la precisione 9 secondi e 80 centesimi, record italiano ed europeo nei 100 metri piani, Marcell Jacobs è entrato nella leggenda: un’impresa storica resa possibile anche grazie alla riconciliazione con il padre con il quale il rapporto è stato per molti anni, per usare un eufemismo, burrascoso. “Non è ancora tutto risolto però almeno adesso ci parliamo: il traduttore di Google mi dà una mano con l’inglese”, ha rivelalo il neocampione olimpico dei 100 metri piani.
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Marcell Jacobs, infatti, è nato a El Paso il 26 settembre 1994 da madre italiana, Viviana Masini, e da padre texano, Lamont, militare di stanza alla “Caserma Ederle” di Vicenza dove i due si sono conosciuti. Il padre, pochi giorni dopo la nascita del figlio, viene trasferito in Corea del Sud ma la madre decide di non seguirlo per andare a vivere col bambino a Desenzano del Garda, in provincia di Brescia. Marcell Jacobs ha avuto anche la cittadinanza statunitense a cui nel 2015 ha rinunciato anche perché “a 18 mesi ero in Italia, i miei figli sono nati qui, mi sento italiano in ogni cellula del mio corpo, tanto che con l’inglese sono in difficoltà!”, ha spiegato davanti alle telecamere di Rai 2 subito dopo il trionfo olimpico.
Marcell Jacobs, la verità sul rapporto col padre: il ruolo della mental coach Nicoletta Romanazzi
Dunque, aver risolto, anche se solo in parte, il rapporto con il padre, non solo gli ha dato serenità ma, in un certo qual senso, è come se lo avesse liberato mentalmente. Non per nulla, prima della compagna, degli amici e della famiglia, Marcell Jacobs ha ringraziato Nicoletta Romanazzi, “la mia mental coach, senza di lei non sarei qui“.
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Tuttavia Nicoletta Romanazzi, che esercita a Roma dove ha uno studio vicino allo Stadio “Olimpico”, nell’intervista concessa alla “Bibbia” sportiva italiana, la “Gazzetta dello Sport”, si è schermita attribuendosi il solo merito di aver subito compreso quanto fosse fondamentale che Marcell risolvesse il proprio tormentato rapporto con il padre: “Non esistono segreti, però posso dire che fin da subito ho capito che per lui sarebbe stato importante risolvere il rapporto con il padre, essendo lui stesso padre di tre bambini. Questo lo ha sbloccato, adesso entra in pista più consapevole di quello che può fare con le sue gambe. Ha acquisito sicurezza in se stesso, prima arrivava alle gare con molta più ansia“.