Ecco tutto quello che c’è da sapere per non perdere il diritto a usufruire del Superbonus al 110%: attenzione agli abusi edilizi e ai costi maggiorati
Il Superbonus 110%, introdotto con il Decreto “Rilancio” del 2020, consente di eseguire lavori di efficientamento energertico e di adeguamento antisismico della propria abitazione ottenendo un credito d’imposta del 110 per cento; credito che può essere recuperato nei cinque anni successivi ai lavori di ristrutturazione in sede di dichiarazione o ceduto a una banca o all’impresa che ha eseguito i lavori ottenendo così uno sconto immediato in fattura. Tuttavia, la procedura per usufruire del Superbonus è complicata, senza contare le ricadute negative sul mercato delle ristrutturazioni edilizie: “Subito dopo la sua introduzione c’è stata una pressione incredibile su tutta la filiera, portando così a un aumento dei prezzi, e questo va contro lo spirito con cui è nata questa iniziativa – ha reso noto Andrea Pirola, partner Pirola Pennuto Zei & Associati – Certo, una ricaduta positiva era più che prevedibile ma sui stiamo parlando di incrementi nell’ordine anche del 30 per cento. La diretta conseguenza è stata una revisione delle tariffe e dei massimali sulle spese agevolabili”.
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Altro aspetto da tenere in debita considerazione è quello relativo alla responsabilità che ricade in primis sul beneficiario del Superbonus, cioè il proprietario dell’immobile, sia nel caso in cui usufruisca direttamente del credito d’imposta sia nel caso in cui opti per lo sconto in fattura. Tale responsabilità del credito grava sul beneficiario anche se a sbagliare sono i tecnici o le imprese, che hanno curato tutto l’iter procedurale del Superbonus, sui quali il beneficiario può rivalersi e per i quali la normativa prescrive delle sanzioni in caso, ad esempio, di attestazioni infedeli.
Le difformità catastali, cioè l’abuso edilizio, che si configura nel momento in cui si riscontra anche una piccola differenza, una semplice cabina armadio ricavata rubando spazio alla stanza limitrofa, rispetto a quanto è stato registrato al catasto, comportano la decadenza dal godimento del Superbonus 110%. In caso di irregolarità catastali accertate nel corso dei controlli successivi all’erogazione del Superbonus, l’Agenzia delle Entrate chiede la restituzione dell’importo corrispondente alla detrazione ottenuta maggiorato di sanzioni e interessi.
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Attenzione anche ai costi maggiorati: le spese fatturate ai fini dell’ottenimento del credito di imposta non possono essere superiori, come stabilisce la normativa, “ai prezzi medi delle opere compiute riportati nei prezzari predisposti dalle Regioni e dalle Province Autonome territorialmente competenti oppure ai prezzi riportati delle guide sui Prezzi informativi dell’edilizia“. Se i costi fatturati dovessero essere superiori a quelli medi fissati nei prezzari, si perderebbe il diritto all’agevolazione.
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