Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, fa chiarezza sul nodo dei controlli. Va chiesto il Green Pass ma senza carta d’identità
Il decreto Covid del 23 luglio scorso che ha reso obbligatorio il Green Pass dal 6 agosto ha scatenato proteste ma anche alcuni dubbi. Il nodo riguarda i controlli degli esercenti. Non essendo, infatti, dei pubblici ufficiali esiste un problema di legittimazione nel chiedere i documenti per verificare la corrispondenza tra il green pass e la persona che ne è in possesso al momento del controllo. A sciogliere ogni dubbio è stato il ministro dell’interno Luciana Lamorgese che ha anticipato alla stampa alcuni contenuti di una circolare che regolamenterà al meglio la questione controlli:
Lamorgese chiarisce sul Green Pass
“Il rispetto delle regole è importante” ha dichiarato il ministro che non ha escluso “controlli a campione nei locali insieme alla polizia amministrativa”, sottolineando però che saranno i titolari a dover provvedere, anche se “non potranno chiedere la carta d’identità ai clienti. Non si può pensare – ha affermato il ministro – che l’attività di controllo venga svolta dalle forze di polizia. Significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario che è garantire la sicurezza.
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Al riguardo è in via di preparazione una circolare”. Il ministro fa riferimento poi ad un paragone sulla questione: andare al ristorante “è come andare al cinema e mostrare il biglietto“. Poi ha ricordato e tranquillizzato gli esercenti affermando che: “Nessun pretende che gli esercenti chiedano i documenti, i ristoratori non devono fare i poliziotti”.
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Il riferimento di Lamorgese non è chiaramente diretto solo ai ristoratori che sono presi come esempio di una categoria intera che è quella dei tanti esercenti che dovranno chiedere il green pass prima di far accomodare i clienti nei loro locali.