Per il 20esimo anniversario dal crollo delle Torri Gemelle anche Anna Wintour, la celeberrima direttrice di Vogue, scrive una lettera in cui ricorda il suo 11 settembre.
I grandi eventi della storia sono definiti spartiacque, creando un prima e un dopo e, soprattutto, chiunque li abbia vissuti saprà perfettamente dirti dove si trovava mentre quei fatti si verificavano.
Chiedete a chiunque fosse adulto all’epoca dove si trovava l’11 settembre 2001. Fidatevi, risponderà in pochi istanti.
Con la stessa rapidità risponde oggi Anna Wintour. L’iconica direttrice di Vogue America, la Signora della moda (quella con la S maiuscola) era a New York l’11 settembre e ricorda benissimo come visse quella giornata e come poi cambiò la sua vita.
Oggi, per il 20esimo anniversario dall’attacco al World Trade Center, Anna Wintour racconta tutto ciò proprio sul suo Vogue. Noi vi riportiamo la sua lettera.
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11 settembre, la lettera tributo di Anna Wintour
Anche Anna Wintour ha ovviamente il suo ricordo dell’11 settembre e lo descrive proprio oggi, quando il mondo si appresta ad affrontare il 20esimo anniversario dalla caduta delle Torri Gemelle:
“Come per tante altre persone quella mattina di settembre, così straordinariamente luminosa, il mio primo pensiero sono stati i miei figli. Era in corso la New York Fashion Week – Marc Jacobs aveva sfilato la sera prima, aveva diluviato tutto il giorno – e mi sono diretta immediatamente verso uptown, perché era lì che si trovavano i miei figli. Charlie era a scuola nell’Upper West Side, quindi sono andata a prendere lui per primo, poi abbiamo cominciato ad attraversare Central Park per andare a prendere sua sorella più piccola, Bee. E sono i ricordi di questo momento i più vividi: la quiete assoluta del parco, il silenzio del cielo, il senso di vuoto di quella camminata. Tutto era così stranamente pacifico.
Ma non è stata una giornata pacifica, avevo Bee e Charlie con me, e non riuscivo a pensare a cosa fare. Casa nostra era troppo lontana, più in centro, troppo vicina a dove tutto stava accadendo. Quindi siamo rimasti in zona, e siamo andati a casa di amici, per noi parte della famiglia: Oscar e Annette de la Renta. Insieme abbiamo guardato la televisione, cercando di capire.
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Come dicevamo però c’è un prima 11 settembre e un dopo 11 settembre. Com’è allora per Anna Wintour il dopo 11 settembre? A quanto pare commovente ma anche pieno di speranza:
“E che dire se lavori nel luogo in cui lavoro io?
Questa è la vista dal mio ufficio. Annie Leibovitz ha scattato questa foto quando è venuta a trovarmi di recente –cosa abbastanza normale, visto il lavoro che facciamo —ma di solito non porta con sé la macchina fotografica.
Volevo esprimere quanto sia rassicurante vedere questo monumento in memoria, giorno dopo giorno. La geometria rasserenante delle vasche, con le cascate d’acqua scintillante —che da qui in alto non si sentono—e le piazze ordinate con i prati e gli alberi. I pannelli obliqui del padiglione del museo. L’imponenza evocativa dell’Oculus. La grande architettura è magia, ma è quasi impossibile spiegare l’armonia di questo luogo in particolare, e il rispetto dei visitatori ogni giorno. Un luogo la cui disposizione ordinata ispira sentimenti profondi, in cui si respira un senso di pace.
Amo questo luogo — a dispetto dei miei ricordi o, forse, proprio a causa di essi. Lavorare qui è un dono straordinario: si avverte una connessione con il passato, e un senso di speranza per quello che verrà. “