Avant-garde: termine presente in tutti i glossari di moda, garanzia di stile e dal significato ben preciso. Lo conosci? Scopriamolo insieme
Se siete diplomati all’Istituto d’Arte, questa parolina francese dal suono dolce vi sarà particolarmente familiare, eppure è possibile che l’abbiate incontrata spesso, nonostante i vostri studi siano stati altri. Un termine che racchiude in poche lettere un senso ben specifico su cosa significhi fare moda, come concepirla e che soprattutto tende a descrivere un determinato filo conduttore.
Alcuni termini nel campo della moda descrivono alla perfezione le tipologie di lavorazione di un determinato tessuto, un capo specifico ed anche uno stile che negli anni ha subito e continua a subire modifiche, trasformazioni, nuove forme di design. Come abbiamo potuto vedere nelle puntate precedenti, alcune parole come ad esempio caftano descrivevano un tipo di abitino, haute couture come descrizione reale dell’alta moda e chi più ne ha più ne metta. Ma avant-garde? Cosa significa questa parola che abbiamo incontrato tante volte sulle riviste di moda? Scopriamolo insieme
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Avant-garde, lo troviamo spesso sulle riviste e in passerella, ma cosa significa?
Il termine avant-garde vede il suo corrispettivo italiano nella parola avanguardia. Nel senso stretto del termine sta a significare tutto ciò che si contrappone ai canoni classici di riferimento, vedendo invece proposte virtuose, di successo, mai viste prima e pionieristiche.
Nel campo della moda quindi, si utilizza per descrivere tutte quelle collezioni e proposte in passerella che riescono a concedere, con disinvoltura e fantasia, qualcosa di mai visto fino ad ora.
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Una ricerca di stili nuovi, di concezioni non convenzionali sui capi d’abbigliamento e sul modo in cui vengono indossati. Ad esempio nelle sfilate di haute couture il termine avant-garde è strettamente correlato poiché è proprio in queste occasioni che gli stilisti sbizzarriscono la loro fantasia, in un contesto dove non esistono regole fisse. Fare moda non costringe e si libera dai canoni convenzionali, ovviamente incastrando perfettamente prodotti di qualità, funzionali e allo stesso tempo innovativi.
Questo è quindi il ruolo della parola avant-garde, descrivere a pieno un percorso di ricerca personale, un’analisi mirata sulla propria visione artistica, portando poi sul pratico quanto immaginato. Ciò che ne può derivare è arte pura e vera, ne danno infatti dimostrazione alcuni nomi di prestigio quali Versace, Dior, Chanel, Alexander McQueen e Valentino. Tutto ciò che si contrappone al classico sterile e trova la via massima dell’espressività è e sarà sempre avant-garde.