Il primo abito da sera della storia ricoperto da capo a piedi di paillettes, un vestito che ha cambiato la storia della moda divenendo simbolo della griffe più famosa.
In molti lo hanno definito l’abito da sera per antonomasia. Non è dunque un caso se una delle griffe più celebri di tutti i tempi ha per sempre legato ad esso il suo mito.
Si tratta di una vera e propria pioggia di paillettes che si va a posare su un’infinita sequela di soffici petali di tessuto o dovremmo forse dire di piume?
Già perché l’immagine del vestito si associa a quella dei medaglioni del pavone, animale sacro a Giunone, dea per i romani portatrice della maternità.
Ecco perché l’abito fu chiamato Junon, nome che rimane ancora ad oggi impresso a fuoco nella storia della moda.
Proviamo allora a conoscer meglio questo storico abito e, ovviamente, lo stilista che lo creò.
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Una miriade di petali totalmente incrostati di paillettes cangianti e degradanti nei toni chiaroscurali del cielo: questa l’immagine quasi fiabesca e surreale che trasformò Junon nell’abito da sera più memorabile della storia.
L’abito, totalmente degradante nei toni cangianti del blu e del grigio, appare come un omaggio alle forme giunoniche dell’universo femminile e con i suoi giochi di riflessi e sfumature travolge letteralmente l’osservatore con una potenza luministica e volumetrica mai vista prima.
Quest’abito è apparso sin da subito come un capo dal forte valore simbolico, l’immagine stessa di quella ricchezza formale che travalica lo spazio ed il tempo e si pone come archetipo di bellezza e sogno assoluti. Non è infatti un caso se l’abito da sera “più iconico” della storia nasce proprio dopo un periodo in cui la povertà pareva aver schiacciato l’intero Pianeta: il secondo conflitto mondiale.
Ma chi ideò un simile capolavoro e omaggio alla bellezza femminile? Scopriamolo nella prossima pagina.
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Naturalmente non poteva che esser il padre del new look, Monsieur Dior.
Christian Dior rilanciò con il suo Junon l’amore per il ricamo, grande assente da tempo nel mondo della moda schiacciato dalle pene del conflitto. Il couturier di Avenue Montaigne portò nuova linfa alle esecuzioni più complesse della haute couture parigina, rilanciando il concetto del ricamo e della grande artigianalità della moda e preannunciando così i temi dei grandi balli che si sarebbero svolti in quegli anni.
Come ogni frutto del genio umano, anche Junon era destinato a divenire immortale. Ancora oggi la clientela internazionale chiede alla maison di riprodurre questo storico capo, magari aggiornandolo un po’ ma mantenendone quell’anima destinata a conquistare le donne di tutte le epoche.
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