Michael Kors, nonostante i rigidi dettami delle passerelle, combatte per una moda positiva, valorizzando e tutelando il benessere delle donne.
Apprezzare la bellezza del quotidiano senza annoiarsi è possibile, anzi, è estremamente necessario! Un insegnamento di vita anche per uno stilista del calibro di Michael Kors, che ne ha tratto una vera e propria la chiave per il successo. Per lo stilista newyorkese, da sempre vittima della moda e “ossessionato” dai trend, è dunque vita quotidiana il fine a cui tendere, dunque portare in alto la bellezza femminile, ogni giorno, in ogni momento, in ogni occasione.
“Non importa quanti anni hai, che taglia hai, da dove vieni” ha affermato il designer in un’intervista “è il mio compito farti sentire al meglio“.
Parole che sanno di familiarità, oltre che del tutto innovative se si pensa al mondo della moda, che, da sempre, è noto in quanto estremamente rigido e chiuso.
Difatti, sin da giovanissimo, quando vi si è affacciato, Michael Kors ha lottato per una moda insieme positiva, pragmatica e chic: tutte le sue creazioni nascono per essere come dei “vecchi amici per le donne”, leali e a portata di mano quando serve, da uno spettacolo alla scala ad un appuntamento con le amiche.
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Questa sua peculiare “mission” tutta al femminile è radicata nelle influenze familiari, in particolare, quella di mamma Joan e della nonna, da cui ha appreso l’eleganza delle linee pulite e dei look “sporty”.
Minimalismo e funzionalità uniti a classe ed eleganza rappresentano i tasselli del “mosaico bellezza” di Michael Kors: una prospettiva al passo coi tempi e positiva, il cui punto di forza è sicuramente l’empatia.
E’ proprio questo tratto così umano che, più di tutti, contraddistingue il designer, non solo sul piano professionale, ma proprio, in via generale, nella vita.
Michael Kors, infatti, è uno tra gli stilisti maggiormente “impegnati” a livello umanitario: “sono orientato ai risultati ed attratto dal problema della fame, perché è risolvibile” ha continuato mantenendo sempre un approccio del tutto positivo. Lui stesso, collabora con il World Food Programme dell’ONU grazie la campagna Watch Hunger Stop che, tra moda e solidarietà, si occupa di consegnare 18 milioni di pasti ai bambini affamati di tutto il mondo.
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Empatia e realismo non sono mai andati così a braccetto: questo è il risultato di un duro lavoro unito a tanta cura, quella che lui e suo marito Lance LePere impiegano nella gestione della Michael Kors Holdings limited, poi trasformata in Capri Holdings, composta dei marchi Jimmy Choo, Versace e il suo brand eponimo.
Non è un caso che il nome del suo impero coincida con la nostra meravigliosa isola italiana: “è la mia infanzia, il mio senso di felicità” ha ammesso ancora.
È proprio in Italia, infatti, che Michael Kors ha colto e costruito la sua dimensione perfetta e la sua idea di felicità.
Ma chi è il designer nel privato? “Un appassionato di shopping (…), un amico fedele” ma, da “stilista del quotidiano” che si rispetti, un animale spiaggiato”. Chi infatti, arrivato a fine giornata, lo biasimerebbe?
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