Kimono, un classico dell’oriente più profondo che oggi vi presentiamo con tutti gli onori: va di moda, certo, ma siete sicure di conoscerlo veramente?
Chi dice kimono dice oriente. La cosa appare decisamente come un dato di fatto ma nel tempo il capo è divenuto assai familiare anche per noi occidentali.
La popolarità però non ha mai cancellato l’aura di fascino un po’ misterioso che questo capo da sempre porta con sè.
In pochi infatti ne conoscono la storia e, soprattutto, tutti quei dettagli che lo rendono veramente un capo unico nel suo genere.
Oggi allora proviamo insieme a scoprire qualche segreto che ci renderà il kimono decisamente più familiare e, se possibile, ancor più affascinante.
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Kimono, tutti lo amano ma lo conosciamo veramente?
Quando parliamo di kimono tutti sappiamo che stiamo descrivendo una veste tipica giapponese, morbida e dalle ampie maniche da fermare in vita con un obi, una sorta di larga fusciacca.
Pittori e artisti furono ispirati da questo particolarissimo e iconico capo che poi, nel XIX secolo, approdò anche in Europa.
Oggi non è una rarità vederlo far parte del guardaroba di una ragazza occidentale, sebbene quest’ultima non lo indosserà certo come le sue coetanee del lontano oriente.
Per noi il kimono è infatti divenuto una sorta di alternativa originale del classico blazer. Amiamo sfoggiarlo durante le serate estive, per difenderci dalla brezza marina con un capo originale e coloratissimo, o anche aggiungerlo a un look domestico raffinato, come una moderna veste da camera perfetta per fare un figurone anche con ospiti dell’ultimo minuto.
Per noi il kimono pare esser una sorta di jolly, un po’ il cardigan degli anticoncezionali. Ma sapete come viene realizzato e da dove nasce questo incredibile capo?
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Il kimono è una veste a forma di T, dalle linee dritte, che arriva fino alle caviglie, con colletto e maniche lunghe molto ampie all’altezza dei polsi, che possono arrivare addirittura fino a mezzo metro. Si tratta per giunta di un capo usato da ambedue i sessi, sebbene i modelli si differenziano per piccoli dettagli, e il cui costo nel tempo si è decisamente ridimensionato.
In origine i kimono tradizionali venivano cuciti a mano e i tessuti usati per il loro confezionamento sono spesso fatti e decorati modo altrettanto artigianale. Dettaglio ancor più particolare, i kimono tradizionale vengono ricavati da un singolo rotolo di stoffa chiamato tan, largo circa trentacinque centimetri e lungo circa undici metri e mezzo.
Ecco perché il capo risulta particolarmente costoso ma oramai è uso comune acquistarli quasi esclusivamente di seconda mano, cosa che ne ridimensiona notevolmente il prezzo, così come la scelta di realizzarli in tessuti meno preziosi dei tradizionali seta, broccato o satinato (come il rinzu).