Eredi della cultura “hippie”dei precedenti anni ’60, nella moda gli anni ’70 sono contaminati dalla cultura orientale, dallo stile punk e dell’estetica del brutto e dai fiorellini presenti ovunque. Scopriamo nel dettaglio lo stile dell’epoca che Il Collegio ha riportato in primo piano.
Lo stile degli anni ’70, a cui ci riporta Il Collegio 6, è contaminato dalla passione che all’epoca si aveva per tutto ciò che andava contro la cultura conformista. Ogni capo aveva una funziona sociale e politica e voleva esprimere un grido di rivoluzione sessuale, presa di coscienza contro la guerra e a favore di ideali come pace e amore.
E’ il programma Il Collegio 6 a catapultarci nella moda degli anni ’70. I “collegiali” sono stati spediti nel 1977, un anno innovativo che ha segnato la svolta economica e sociale del Paese.
A noi però interessa l’aspetto fashion dell’epoca. Andiamo allora a vedere nel dettaglio le tendenze e gli elementi cardine fashion di quegli anni roventi.
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La moda che si impone negli anni ’70 porta sulle passerelle tutta la complessa situazione politica e sociale di quel periodo. La personalità viene messe al centro del concetto di moda per cui ogni capo, ogni stile tende ad estremizzare, in maniere eccentrica e fantasiosa, quello che si vuole esprimere.
Proprio negli anni ’70 però molti capi verranno rivalutati e sono quelli che, ancora oggi, indossiamo. Ad esempio la t-shirt, che esce dalla sfera dell’intimo e diviene un capo da indossare.
Molti indumenti che fino a quel momento erano solo maschili diventano femminili. Si impone un look unisex fatto di salopette, jeans, sneakers, per tutti. La parola d’ordine è: libertà.
Sicuramente uno degli stilisti che meglio seppe interpretare questo cambiamento fu Yves Saint Laurent, il quale portò sulle passerelle la moda uomo in quella donna facendo indossare al mondo femminile lo smoking e il tailleur non più con gonna, ma con pantalone. Una vera rivoluzione per quei tempi!
Alla fine degli anni ’70 si impone poi una moda vintage e oversize dove maglioni larghi e kimono si impongono per dare spazio al concetto di comodità. L’abbigliamento minimal e pratico è all’ordine del giorno.
Sicuramente i diktat di quegli anni sono le camicie a fiori, i poncho, le gonne lunghe e apre, le minigonne stringate, gli hot pants, i jeans a zampa, le salopette, lo stile etnico, le t shirt e i vestiti larghi.
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Da figli dei fiori a figli della discoteca. Il 1977 è infatti l’anno che sdogana lo Studio 54 e la disco music. Compaiono vestiti realizzati con materiali artificiali, camicie di lurex, lustrini, abiti con spacchi vertiginosi, vestiti avvolgenti. Le scarpe variavano dagli stivali alti al ginocchio in Pvc o latex ai mini décolleté, spadroneggiano i tacchi spessi e i plateau.
Oggi tantissime di queste tendenze le ritroviamo nei nostri armadi: soprattutto la moda oversize e i pantaloni a zampa fanno tendenza per la prossima stagione. Sono tornate anche le scarpe con tacco e plateau alto. A voi piace?
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