Bianco, simbolo di purezza, così molte ragazze romantiche sognano il loro abito da sposa nel giorno del matrimonio. Ma sapete quanto è nato?
Il matrimonio è un rito cerimoniale che esiste da sempre, così come l’abito.
Le prime testimonianze risalgono all’epoca dell’antica Grecia dove le donne indossano una tunica di lino bianco impreziosita da un mantello e una cintura a cordoni. Nei capelli portano una coroncina di mirto, la pianta sacra della dea dell’amore.
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Com’è cambiato l’abito nel corso della storia?
Nell’antica Roma si indossa ancora la tunica questa volta regalata dai genitori come segno di buon auspicio e di fertilità. Il vestito viene abbellito da un cordone di lana, il cosiddetto “nodo d’Ercole” che poteva essere sciolto solo dallo sposo durante la prima notte di nozze.
Il vestito è completato da mantello e calzari color zafferano in onore di Vesta, dea protettrice della casa.
Rispetto al periodo precedente l’acconciatura si arricchisce: sei trecce adornate con corona di gigli, grano e rosmarino.
Il Medioevo, invece, vede un cambio forte con vestiti dalle maniche larghe di colore rosso, simbolo dell’amore e di rito propiziatorio per le nascite.
Solo in epoca napoleonica questo colore viene sostituito dai colori pastello.
La prima donna ad indossare un vestito bianco è Anna Bretagna, sposa di Luigi XII. Nel 1840 la regina Vittoria, invece, inaugura una nuova moda, quella del vestito color crema in raso di seta, talmente aggraziato da essere immortalato anche nelle opere d’arte e da essere copiato da altre spose, come dalla principessa Sissi il 24 aprile 1854.
Dalla fine dell’Ottocento fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, gli abiti delle donne hanno la figura a S, ovvero punto vita strettissimo, seno e sedere messi in evidenza.
Le forme sinuose e femminili vengono messe in mostra anche con gli abiti degli anni Cinquanta, in particolare con quello proposto da Christina Dior proprio per rendere le donne più belle: punto vita esaltato, ampia gonna e pizzo.
Un esempio di questo vestito? Quello indossato da Grace Kelly per il suo matrimonio con il principe Ranieri di Monaco il 19 aprile 1956.
La rivoluzione degli anni Sessanta porta un’ondata di novità anche negli abiti da sposa; ancora una volta è Mary Quant, colei che inventò la minigonna, a creare anche per il matrimonio minigonne colorate e mini, appunto.
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Ed ora quali sono i colori da evitare o da indossare ad un matrimonio?
Sicuramente il bianco rimane quello più in auge, assolutamente da evitare il nero associato ad un sentimento di pentimento. Il giallo è associato alla mancanza di stima da parte della sposa, come anche il rosa e il rosso non sembrano essere presagio di buona sorte.
E allora… scegliete sempre il bianco, qualunque sia il vostro stato d’animo. Bianco, bianco sempre.