Tutti ben conosciamo la prima scena di Colazione da Tiffany, quella in cui Audrey Hepburn scende dal taxi e fa colazione davanti alla celebre gioielleria. Pochi però hanno notato un dettaglio riguardante la collana da lei indossata.
Quando Audrey Hepburn scende dal taxi e si ferma a mangiare un croissant davanti le vetrine di Taiffany tutte eravamo concentrate sul suo meraviglioso tubino nero. Ma qualcuna ha forse osservato la collana che completava il look?
Peccato qualora vi fosse sfuggita perché questo gioiello nasconde una storia a dir poco unica nel suo genere.
Nessuno o quasi lo avrà infatti notato ma la collana di Colazione da Tiffany è molto più che unica nel suo genere. Come mai? Ve lo stiamo per svelare.
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Una serie di giri di perle tenute al centro da un vistoso gioiello. La descrizione della collana protagonista della nostra storia di oggi è presto fatta ma qualche dettaglio manca comunque all’appello.
Pochi, dal momento di lancio del film in poi, si accorsero che la collana delle foto promozionali era diversa da quella che invece Holly Golightly porta nella celebre prima scena del film.
A dirla tutta non c’era paragone fra la collana delle foto promozionali e quella del film. La prima era infatti stata disegnata da Jean Schlumberger e aveva un valore di circa 546mila dollari per 128,54 carati. La collana che vediamo invece sullo schermo è un pezzo pregevole ma di bigiotteria, realizzato dal designer Roger Scemama su richiesta di Hubert de Givenchy, con cui collaborava abitualmente.
La realizzazione del gioiello fu lunga e laboriosa (Monsieur Givenchy non era personal facile da soddisfare) ma ne nacque una collana entrata nella storia del cinema e della quale, non a caso, la maison vanta ancora ad oggi la proprietà.
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Una serie di giri di perle chiuso da un importante elemento centrale di peso divenne grazie al film e allo straordinario fascino della sua protagonista un vero e proprio oggetto di culto, capace di oscurare anche la Yellow Tiffany Diamond che Henry B Platt in persona, un pronipote del fondatore di Tiffany, portò sul set per la realizzazione delle foto promozionali, impedendo a chiunque di toccare il gioiello.
In fin dei conti il valore non è solo questioni di griffe e materiali.
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