Uno scopo veramente particolare quello dell’abito in tulle blu che Lady Diana si fece confezionare nel 1986.
Diversi sono i vestiti che hanno segnato momenti chiave nella vita di Lady Diana, abiti passati alla storia e spesso portatori di messaggi nascosti che hanno scatenato la curiosità generale.
Oggi parliamo proprio di un capo che la Principessa fece realizzare con uno scopo e un messaggio molto precisi.
Si tratta di un vestito anni ’80 che più anni ’80 non si potrebbe, un trionfo di tulle blu e dettagli sparlino che rendeva impossibile passare inosservata.
Ma perché Diana scelse un simile abito? Scopriamolo insieme.
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Lady Diana e la storia del vestito-tutù blu
Madre di due figlie, con un matrimonio oramai in crisi ma un nuovo flirt nella sua vita (l’ufficiale James Hewitt) Lady Diana nel 1986 stava riscoprendo tutta la sua femminilità.
Sentirsi bella per lei era importantissimo e quell’abito sembrava soddisfarla, tanto che lo indossò diverse volte tra cui (senza i guanti) a una cena privata dell’ex re Costantino di Grecia al Claridges Hotel, e alla prima del musical Il Fantasma dell’Opera alla Royal Opera House di Covent Garden.
L’abito aveva il corpetto in velluto blu, aderente e senza spalline, che arrivava due palmi sotto le anche, dove si ricongiungeva con un’ampia gonna in tulle dello stesso colore, la cui trasparenza celava appena la sottoveste porpora.
A render il capo veramente unico erano però i dettagli: una cascata di stelle e cristalli luccicanti ricamati e applicati su entrambe le stoffe, e i guanti di raso fino a metà braccio di un intenso colore fucsia a contrasto che completavano il look.
A ideare il capo fu lo stilista londinese Murray Arbeid, al quale la principessa si rivolse in varie occasioni per commissionargli abiti da sera che avessero un appeal diverso.
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L’abito fu venduto all’asta del 1997 per 48.300 dollari: Lady Diana lo aveva incluso nella lista degli abiti più significativi ma di cui voleva sbarazzarsi per dare un taglio, mettendoli all’asta da Christie’s. L’acquirente pare fosse una filantropa e stilista di Memphis, Pat Kerr Tigrett, che ama collezionare cimeli reali.
Piccola curiosità finale: l’abito non è un unicum. Anni dopo si scoprì che Murray Arbeid, che è morto nel 2011, non aveva lasciato a Diana l’esclusiva del modello e ne aveva confezionati diversi pezzi, tutti uguali.
