Il catsuit è considerato ad oggi uno dei capi più sexy in assoluto: perché non scopri con noi la storia della tuta più sensuale al mondo?
È stata amato, odiato, osannato e poi gettato nel dimenticatoio per poi essere ripescato magicamente dal nostro Alessandro Michele con Gucci: il catsuit, tuta aderentissima e dall’aspetto decisamente sexy appartiene a quelle mise piuttosto sceniche, spesso legate al mondo del cinema, dello spettacolo e della musica.
Dalle linee piuttosto semplici, con grandi zip centrali o posteriori, era legata a quelle donne(ma anche agli uomini) che solitamente dovevano esibirsi per ore ed ore sui palchi, o semplicemente che appartenevano allo scenario delle majorette, delle ginnaste o ciclisti. Tornata da poco alla ribalta, conoscete la sua storia? Scopriamola insieme!
Il catsuit appartiene a quei capi seducenti, decisamente esagerati e forse un po’ troppo osé. Tuttavia quando nacque andava molto di moda, specialmente nel mondo dello spettacolo e dello sport. Nasce ufficialmente nel 1930, vestita esclusivamente dalle ginnaste artistiche, ma solo nel 1960 verrà ufficialmente ripreso e riportato in voga, merito di certo di cantanti come Cher e Madonna.
La tuta catsuit solitamente presenta pochissime cuciture, è realizzata in un unico pezzo e può riempire interamente il corpo oppure porzioni come addome, petto e gambe. Molti artisti del mondo dello spettacolo prediligevano i modelli in pelle, ma i materiali originari sono latex, lycra o PVC.
Molti la prediligevano per l’estrema comodità, soprattutto perché riusciva perfettamente a contenere le forme del corpo e ad agevolare i movimenti. Ecco perché ben presto venne indossata anche da un ampio pubblico maschile, basta pensare ai Kiss, che le arricchivano con borchie, gioielli e scarponi molto alti.
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Il catsuit ad oggi è piuttosto legato alla moda bondage e al mondo del BDSM, specialmente nel materiale lucido come il latex, anche se in alcune pratiche più estreme vengono indossati modelli completamente coprenti, lasciando solo qualche buco all’altezza degli occhi o della bocca.
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Gucci è riuscito a reinterpretare le forme classiche e un po’ troppo spinte del catsuit, proponendo tute a pezzo unico piuttosto originali, delicate e dolcissime, merito come già detto del direttore creativo Alessandro Michele, tuttavia la tuta intera catsuit è indirizzata a chi ha un certo self confidence con il proprio corpo e non ha paura di mostrare le proprie curve. In passerella sono già una squisita novità e non ci resta che attendere le prossime P/E per vederle sfilare con disinvoltura!
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