I costumi di Elena e Lila, le protagoniste della serie tv più amata del momento, L’amica geniale, celano un messaggio segreto che pochi potranno comprendere.
L’Amica Geniale è senza dubbio la serie italiana più amata del momento.
Tornata in tv con la nuova stagione ha letteralmente incollato il pubblico allo schermo e questo anche grazie ai molti dettagli di stile che trasportano in un’epoca lontana.
I costumi hanno un ruolo importante per ricreare l’ambientazione e rendere il narrato sempre più credibile e immersivo ma non tutti sanno che nascondono anche un messaggio supplementare, un sottotesto accessibile a pochi.
E voi, ve ne eravate accorti? Se così non fosse siamo qui per illuminarvi.
L’amica geniale, i costumi di Elena e Lila nascondono un messaggio per gli spettatori
A spiegare come i costumi di L’Amica Geniale siano, in un certo senso, “parlanti”, è la stessa costumista della serie tv, Antonella Cannarozzi, intervistata da Fanpage.it.
Gli abiti delle due protagoniste sono infatti emblematici del loro percorso ma anche dei loro diversi stili di vita e delle città frequentate.
All’inizio degli anni Settanta infatti vivere a Milano, era diverso da vivere a Firenze o Napoli, ed era necessario rappresentare tutto ciò.
“Lila è un’operaia, ha completamente lasciato la sua vita agiata quindi ha un abbigliamento proletario da lavoratrice, la vediamo solo in fabbrica o in casa. Vive in condizioni disagiate, il suo abbigliamento è stratificato per proteggersi dal freddo. È funzionale al suo stato”
Molto diverso il caso di Elena. Lei ha raggiunto pian piano uno status sociale più alto: è andata a studiare a Pisa, ha frequentato Milano e poi si è trasferita definitivamente a Firenze dopo il matrimonio.
“Elena raggiunge uno status più alto, da Napoli va a Pisa e poi a Firenze, si affaccia a una vita agiata. In quel periodo Firenze era una città molto elegante e borghese e ha un abbigliamento borghese anche lei, da intellettuale. Non cambierà mai tanto, perché quello diventa il suo mondo. Possiede capi semplici ma di qualità, ha uno stile rigoroso. Nel libro c’è un intero capitolo dedicato: è sua suocera che la accompagna nei negozi della Firenze bene dove comprare, le fa da maestra. Elena comincia a essere elegante nella sua sobrietà”
I percorsi di vita rendono diverse le due protagoniste e il loro look deve simboleggiare tutto ciò.
Ecco dunque il messaggio nascosto nei vestiti di Elena e Lila, una storia e un vissuto che le caratterizzano.
“Lila è una creativa, è estrema; Elena è un’intellettuale, mai appariscente”, spiega la costumista. Elena resta sempre più semplice, Lila invece ha subito una cambiamento radicale segnato dall’addio a Stefano Carracci: lo stile di vita sfarzoso della seconda stagione ha lasciato il posto nella terza alla miseria e alla povertà.
Ma come si è potuto ricreare tutto ciò insieme allo stile di quell’epoca? Sono stati molto utili le foto dell’epoca, le prime riviste femminili, i film girati in quel periodo, i libri, ovviamente i quotidiani. Un grande aiuto è arrivato poi dagli archivi de La casa delle donne di Roma, utili anche per avere informazioni su come ci si vestiva.
“Il vintage che si trova nei negozi non è tantissimo. Ci siamo affidati a sartorie teatrali, magazzini di negozi molto antichi e storici di Napoli, molte cose sono state fatte su misura soprattutto per le protagoniste”
L’enorme lavoro fatto sui costumi è stato però ripagato e ha permesso alla serie di risultare fortemente viva, consentendo al pubblico di immergersi in un mondo così diverso e lontano, comprendendo anche meglio il vissuto dei singoli personaggi.
L’Amica Geniale è del resto un romanzo sociale, un’opera di formazione, una saga dei sentimenti ma anche un’epopea dei costumi.