A Carnevale tutto è concesso, soprattutto nell’abbigliamento: ma sai perché ci si traveste? Il motivo potrebbe lasciarti senza parole
Una volta l’anno le strade si riempiono di personaggi disparati, dal più innocente e semplice come una principessa al più losco e disonesto, come pantalone o pulcinella. Tutti durante il Carnevale si travestono e non è solo una festa per bambini, anche se proprio loro l’adorano poiché possono interpretare per un giorno intero il loro personaggio preferito.
Il Carnevale in Italia è molto sentito e celebrato, appartiene alle nostre tradizioni, ma vi siete mai chiesti perché ci si traveste? Nei giorni di festa il dress code è abbastanza aperto, non esistono regole predefinite e ci si può vestire davvero come si vuole, potendo girare per le città persino in biancheria intima(anche se le temperature invernali non sempre lo concedono).
Ecco perché oggi vogliamo dedicare una ‘puntata’ della nostra rubrica Vocabolario della Moda proprio alla festa più pazza e colorata che ci sia. Scopriamo insieme perché ci si traveste a Carnevale!
Il Carnevale, Covid a parte, solitamente in Italia viene molto sentito e soprattutto festeggiato a suon di baldoria: ci si riversa nelle strade partecipando a sfilate di carri e maschere varie(qui potete trovare le 5 maschere più strane), tutto è concesso in questo giorno, persino un vestiario esagerato, osé, poco consono o che semplicemente non adora seguire il dress code quotidiano. Insomma, una festa che ci permette per un po’ di evadere dal quotidiano, ma vi siete mai chiesti perché ci si traveste?
Sembra che in realtà tutto si debba alla cultura greco-romana: difatti gli Antichi Greci ricorrevano a maschere piuttosto cupe e stravaganti da indossare durante i riti dionisiaci, mentre i Romani erano soliti celebrare di anno in anno i Saturnali, festività che permetteva alle gerarchie sociali di essere completamente rovesciate. Gli schiavi potevano definirsi liberi e i nobili addirittura venivano derisi da loro.
Tuttavia, le modalità celebrative più vicine a quelle dei giorni nostri si devono alla Venezia Medievale: proprio nei giorni del Carnevale le maschere che coprivano il volto venivano utilizzate per non farsi riconoscere e poter quindi compiere tutte le illegalità possibili. Da qui il detto ‘A Carnevale ogni scherzo vale‘, che originariamente veniva utilizzato proprio per ‘giustificare’ qualsiasi atto che non avrebbe subito alcuna punizione.
I costumi quindi venivano utilizzati per prendersi beffa dei nobili o delle famiglie più importanti dell’epoca, così come ridicolizzare alcune tipologie di lavori(vedi ad esempio le forze dell’ordine, maschera che ancora ad oggi viene scelta a Carnevale).
I secoli poi iniziarono ad inventare veri e propri simboli carnevaleschi come Pulcinella, personaggio col corpo di donna e volto da uomo scansafatiche e ladra, oppure Arlecchino, nulla facente che viveva di qualche mela rubata e spettacoli in giro. Ecco perché ancora ad oggi a Carnevale tutto è concesso!
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