Cormio conquista la passerella con la sua collezione e apre le porte al ritorno della moda 70s: lo stile intenso che si mescola ai millennials!
Chissà cosa avrà pensato Jezabelle Cormio quando ha visto per la prima volta sfilare la sua collezione autunno/inverno 2022/23 alla Milano Fashion Week di quest’anno. La stilista dalle origine multietniche croate, italiane e americane ha conquistato qualsiasi fotografo con una kermesse di veri e propri revival anni 70.
In realtà Cormio, brand fondato nel 2019, fa molto, molto di più: miscela in modo quasi goloso lo stile prettamente dei 70s con la moda dei millennials, che se era stata dimenticata per delle scelte forse un po’ obsolete, grazie a Jezabelle tornano in perfetta linea con lo stile avanguardistico dei giorni nostri.
Capi unici e puri che, tra velluto, ciniglia e cotone ci fanno viaggiare su un doppio binario: quello del passato e quello del futuro e proprio per questo quasi tutte le proposte sono al momento sold out. Ma perché ha letteralmente mandato in visibilio le passerelle della MFW 2022?
Nella nuova collezione Cormio gustata alla Milano Fashion Week 2022 troviamo tutto: i capi di stampo tirolese, le morbidezze e le squadrature degli anni 70 e l’audacia della moda 2000 appartenente ad un’ampia fetta di generazione Millennials, così diversa dall’attuale Z. L’intera sfilata ha presentato vere e proprie rotture dagli schemi, a partire dai modelli: nessuno era professionista del settore, anzi, erano ragazzi e ragazze appartenenti al Coro Giovanni Cantori di Torino.
L’idea arriva direttamente da Jezabelle in pandemia, quando diversi settori hanno visto una netta discesa e una crisi che non solo abbraccia ancora ad oggi il lato economico, ma anche quello sociale ed emotivo. Ecco che quindi il coro diventa protagonista per un giorno.
Mentre i ragazzi sfilano troviamo proposte per tutti, che non guardano in faccia alcun tipo di genere, sesso, età o appartenenza sociale: i protagonisti sono i colori tipici degli anni 70 terrosi e ferrosi, che entrano tuttavia in contrasto con i viola freddi dei 2000, le maglie tipicamente aderenti e i pantaloni a vita bassa, che nel bene o nel male hanno segnato profondamente la generazione Millennials, diventando dei veri simboli fashion.
Gonne in suede dal tipico taglio ad A, cinture dalle fibbie prorompenti e ben visibili sul corpo, spalline e ancora leather invecchiata, abbottonature doppiopetto tipiche dei 70s e le costine, chi può dimenticarle sulle gonne e i pantaloni degli allora ragazzini 2000? Cormio riesce a concepire quindi una rielaborazione, un percorso storico fatto di immagini, misure nette e scelte di stile pazzesche, lasciando il posto ad un prodotto che non è solo una semplice collezione.
È in realtà un marchio freschissimo di cui avevamo bisogno perché non c’è alcuna differenza tra le proposte uomo e donna: anzi, i due generi diventano unici, erotici, giocando con quanto è permesso e quanto possa fare scalpore. Cormio lo ha fatto, buttandosi decisamente sull’ago positivo della bilancia.
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