Il segreto del successo degli orologi Tag Heuer

La storia dell’azienda svizzera Tag Heuer inizia nel 1860 grazie al suo fondatore Edouard Heuer. L’azienda riuscì a progredire in pochissimo tempo grazie a prodotti che risultavano, e risultano ancora oggi, tecnicamente e stilisticamente all’avanguardia. Nel 1887 TAG Heuer inventò il “pignone oscillante”, ancora utilizzato oggi nei cronografi meccanici dei principali marchi di orologi svizzeri.

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Dal 1911 l’azienda inizia ad interessarsi al mondo dello sport brevettando il “Time of Trip”, il primo cronografo da cruscotto automobilistico.

Nel 1914 viene presentato il primo orologio da polso griffato Tag Heuer e, nel 1916, introduce il “Micrograph”, il primo cronografo con una precisione di 1/100 di secondo. In seguito, venne sviluppato “Semikrograph”, il cronometro che offriva una misurazione di 1/50 di secondo, nonché una funzione “split secondi” o “rattrapante”, che consentiva all’utente di determinare l’intervallo o l’evento tra due misurazioni distinte.

Il lancio del Semikrograph fu determinante per ottenere la fiducia di tutto il mondo sportivo. Da quel momento, infatti, tutti i segnatempo dell’azienda cominciarono ad essere presenti in molti eventi sportivi, compresi i giochi olimpici. Negli anni ‘20 l’azienda divenne il cronometrista ufficiale di ben tre Olimpiadi (tutte avvenute nello stesso decennio), ovvero Anversa 1920, Parigi 1924 e Amsterdam 1928.

L’azienda ebbe un incredibile successo commerciale durante gli anni ‘60 e ‘70 grazie alla sua partnership con le più grandi case automobilistiche. È in quel periodo che l’azienda lancia i suoi modelli più iconici: il Heuer Autavia nel 1961, l’Heuer Carrera nel 1963 e il Tag Heuer Monaco – indossato dal mitico Steve McQueen durante il film “Le 24 ore di Le Mans” – nel 1969.

All’inizio degli ‘80 anche la Heuer Watch Company fu vittima della rivoluzione del quarzo che mise in crisi molte aziende di cronografi. Per tale motivo, nel 1982, la compagnia chiese all’allora amministratore delegato Jack Heuer di dare le proprie dimissioni. Nel 1985, infine, l’azienda fu ceduta al TAG Group (Techniques d’Avant Garde), che ne cambiò il nome in TAG Heuer.

Il Tag Group iniziò un’opera di modernizzazione degli stabilimenti produttivi della Tag Heuer e, poco tempo dopo, lanciò una nuova collezione basata sui successi delle corse automobilistiche. L’azienda, infatti, iniziò una collaborazione con il team di Formula 1 McLaren, stretta negli anni ‘80 e mantenuta fino al 2015.

Arriviamo al 1999 quando l’azienda subisce un altro cambio di amministrazione: la Tag Heuer, infatti, venne ceduta al gruppo mondiale di lusso LVMH per la bellezza di 740 milioni di dollari. La LVMH raccolse, di fatto, il testimone dell’azienda riproponendo alcuni dei suoi modelli più iconici.

Non solo corse automobilistiche

Nel 2005 l’azienda si dedica anche al mondo del nuoto lanciando i primi modelli della collezione Tag Heuer Aquaracer che si basavano sulla serie Heuer 2000 del 1982. Questi modelli garantivano un’impermeabilità fino a 300m.

Nel 2009 lancia una nuova serie TAG Heuer Aquaracer 500m e nel 2013 TAG Heuer Aquaracer Calibre 5. Dal 2014 al 2018 instaura un nuovo rapporto con la Formula 1 Red Bull Racing, dimostrando la stessa passione di un tempo per il mondo sportivo.

Sono tantissimi i testimonial che hanno contribuito nel tempo a rendere il marchio maggiormente riconosciuto: Steve McQueen, Leonardo DiCaprio, Cara Delevingne, Ayrton Senna, Kimi Räikkönen, Cristiano Ronaldo, Lewis Hamilton e Martin Garrix.

Ad oggi Tag Heuer è un marchio riconosciuto e consolidato in tutto il mondo e deve questo successo a Jack Heuer, mente brillante e lungimirante.

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