Vogue: la bibbia indiscussa della moda, ogni donna lo ha letto almeno una volta nella vita, ma come nasce la rivista? La sua storia conquista sin dal prime righe!
Tutte le donne devono sentirsi Vogue. È questo il motto di Anna Wintour, direttrice di Vogue, la rivista di moda più famosa e dipendente del mondo. Esatto, dipendente poiché crea non solo assuefazione, ma da lei dipende il destino di ogni brand, ogni maison, ogni stilista.
Ad oggi Vogue è un giornale a tutti gli effetti, con tematiche di attualità, fashion news, cronaca rosa, ha tutto ciò che possa rientrare appieno in una rivista di successo oltre che di fama internazionale. La storia del magazine è davvero entusiasmante, a tratti conquista e rapisce e sicuramente segna diverse generazioni che sono cresciute con l’appuntamento mensile in edicola.
Oggi Vogue corrisponde a un vero e proprio mito, è la Bibbia della moda, colei che è in grado di ispirare, dettare e cambiare le carte in tavola quando si parla dello stile. Perché non facciamo insieme un piccolo viaggio nel tempo andando alla scoperta della storia della rivista più in voga da 130 anni?
Esatto, la nostra cara Vogue vanta freschissimi 130 anni alle sue spalle, ma al contrario di altre, ringiovanisce ogni giorno di più. La sua storia inizia pensate nel lontanissimo 1892, quando Arthur Baldwin Turnure fondò la gazzetta ufficiale mondana dello stile e dell’elité di New York. Non venivano quindi raccontati solo i fatti, ma descritti gli usi e i costumi dell’alta borghesia newyorkese. Fu proprio questo ad ispirare il nome Vogue, che prende il significato di Voga, termine che verrà in seguito associato a Moda.
La rivista ebbe molto successo tra gli aristocratici della Grande Mela e ben presto divenne il simbolo per eccellenza non solo per l’alta borghesia, ma anche per chi aspirava a scalare la vetta del successo e dei titoli. Nel 1909 Condé Montrose Nast acquistò Vogue divenendo quindi l’editore ufficiale, apportando notevolissimi cambiamenti all’intera struttura. Divenne bisettimanale con oltre 100 pagine da sfogliare, le copertine iniziarono a vedere opere del vanto di Salvador Dalì e George Lepape, fin quando nel 1930 la fotografia prese il sopravvento sull’illustrazione.
Vogue ebbe così tanto successo che Condé Nast volle farla diventare una rivista internazionale e dal 1912 iniziò a venderla anche a Londra, sotto il nome di Vogue UK. L’esportazione dopo la prima guerra mondiale purtroppo riguardò prettamente i beni di prima necessità, pertanto Nast creò una sede apposita in Inghilterra per poi spostarsi in Francia nel 1920 in cui ebbe grandissimo successo e infine in Italia, approdata nel 1964.
Edna Woolman Chase fu tra le prime direttrici di Vogue per poi passare il timone a Jessica Daves, che non riuscendo a tenere in mano l’ampio lavoro chiese aiuto ad Alexander Liebermann, a cui dobbiamo l’attuale logo della rivista. Nonostante il successo continuasse a renderla sempre più richiesta, grafica e contenuti rimanevano invariati. Pertanto fu poi la direzione di Diana Vreeland a rendere più frizzanti i servizi fotografici, sempre diversi ad ogni uscita.
Grace Mirabella diede un grandissimo contributo a Vogue, trasformandola in una vera e propria rivista giornalistica, mettendo in risalto anche temi quali salute e bellezza. Sarà tuttavia l’attuale Anna Wintour, direttrice di Vogue America a dettare nuove leggi, inserendo fotografie di modelle a mezzo busto che guardavano dritto negli occhi i lettori, confermando quanto detto prima, che tutte le donne devono sentirsi Vogue.
Vogue ad oggi ha vissuto due guerre mondiali, le crisi del dopoguerra, ha ampliato gli orizzonti dello styling non solo alla progettazione, ma anche alla sartoria, alle tendenze capelli ed è stata in grado di seguire con coraggio e devozione tutto il percorso inclusivo della moda mondiale. Vogue è donna e seduce ancora con i suoi 130 anni.
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