Tornati di tendenza da qualche anno, o potremmo dire che in realtà non passano mai di moda, i mocassini sono delle scarpe che hanno una storia molto antica. La conosci? Scopriamola assieme
Ormai li vediamo di ogni genere, verniciati, borchiati, glitterati, trapuntati Chanel, insomma i mocassini si prestano a ogni genere di declinazione. La storia del modello classico, quello da cui poi sono nati tutti gli altri, è davvero molto interessante.
Li usano tutti, Belen Rodriguez recentemente ha sfoggiato un paio di mocassini Chanel da perdere il fiato, ma prima che divenissero così glamour, esisteva il modello classico, semplice ma di grande eleganza. Perché il miglior pregio di questa scarpa, possiamo dirlo con certezza, è sicuramente l’eleganza. Per definizione sono le scarpe senza stringhe, ovvero senza lacci. Ma scopriamo l’interessante storia di queste scarpe.
La nascita dei mocassini avviene negli anni Trenta, inizialmente queste scarpe erano prettamente maschili. La loro caratteristica era l’essere molto comoda come scarpa e soprattutto informale. Con il tempo queste calzature sono entrate negli armadi delle donne e non ne sono più uscite.
Ma per conoscere la storia dei mocassini, non si può evitare citare i loro antenati. Le calzature inventate dagli Indiani del Nord America. Queste scarpe venivano si realizzavano praticamente fasciando i piedi con un pezzo di pelle morbida, che si alzava fino ai fianchi. C’è anche una curiosità rispetto a questa prima comparsa di scarpe da cui poi sono derivati i mocassini classici. Nella lingua parlata dai Nativi americani, il termine calzature si traduce proprio con mocassini.
Per avere la forma più moderna di queste scarpe, quella che perlomeno più somiglia a come oggi la immaginiamo, dobbiamo attendere il 1932. E’ stata la famiglia Spaulding, di origini americane, a iniziare a produrre queste scarpe, ispirate a quelle dei mungitori di latte della Norvegia. Queste ultime a loro volta si ispirano a quelle dei Lapponi, che a differenza di quelle delle indiani sono realizzate con diversi pezzi di cuoio.
La famiglia Spaulding aveva avuto un’intuizione geniale poiché i mocassini ebbero un vero e proprio boom negli anni 30.
Negli anni Quaranta li indosserà Fred Astaire durante i numeri di tip-tap, insegnando al mondo come indossare i mocassini anche sotto un frac.
Negli anni Cinquanta i mocassini diventano poi le scarpe predilette dagli studenti dei college americani. E così che lo stile “Ivy League” si diffonde praticamente in tutto il mondo e i mocassini ebbero una diffusione enorme. Fu in questo periodo che le calzature presero il nome di penny loafer, poiché gli studenti avevano l’abitudine di infilare un penny nella mascherina a forma di labbra.
In Italia fu l’azienda Fratelli Rossetti a reinterpretare il mocassino americano, che aveva quella mascherina a forma di labbra, sostituendola con una fascetta in metallo. Inoltre iniziarono a trattare la pelle, dando alle scarpe un effetto antico che conquisto i compratori.
A metà degli anni Ottanta tornarono poi di moda i penny loafer. Sempre in questo periodo nasce la declinazione da barca, lanciata dalla Timberland, con la suola in gomma, destinata a diventare un’icona della moda giovanile.
Oggi non basterebbe un libro per descrivere la tipologia e quantità di mocassini esistenti, possiamo solo dire che sono scarpe di gran moda ed eleganti, che esistono semplici ma anche più lavorate. Ad ogni modo sono senz’altro un’icona di stile.
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